Una storia che dimostra la pericolosità del gioco d’azzardo e a cosa può portare la ludopatia, ma che ha un lieto fine. Arriva da Catania, dove, grazie all’intervento di Codici Sicilia e ad un provvedimento del Tribunale, un cittadino si è salvato dall’incubo in cui era piombato.

Ludopatia e debiti

Il grave sovraindebitamento familiare dei coniugi Rossi e Bianchi, nomi di fantasia per tutelare la loro privacy, trae origine da una situazione di ludopatia del signor Rossi. In pochi anni l’uomo è arrivato ad indebitarsi per oltre 250mila euro, finendo in una condizione di “definitiva incapacità di onorare regolarmente i propri debiti”. Compresa la gravità della sua patologia e dei danni conseguenti per la sua famiglia, con senso di responsabilità si è prontamente attivato per affrontare la malattia, rivolgendosi al Servizio Tossicodipendenze (Sert) dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, dove tutt’oggi seguendo il trattamento riabilitativo, ha raggiunto l’obiettivo dell’astinenza dal giocare d’azzardo.

La paura di perdere la casa 

“Nonostante abbia superato la dipendenza dal gioco d’azzardo – afferma Manfredi Zammataro, Segretario di Codici Sicilia – il signor Rossi si è ritrovato sommerso dai debiti, contratti a causa della precedente ludopatia, ed impossibilitato a far fronte alla conduzione economica della famiglia. La situazione è diventata drammatica. I creditori si sono attivati giudizialmente per ottenerne il pagamento e lui ha iniziato a temere di perdere la casa. Per fortuna un amico gli ha consigliato di rivolgersi ad un nostro Sportello e da lì è iniziato il percorso che l’ha portato ad uscire dal tunnel”.

Pericolo usura

In sinergia con l’associazione antiusura Obiettivo Legalità, l’associazione Codici ha preso in carico il signor Rossi, affiancandogli un team di professionisti per aiutarlo ad uscire dal giogo dei debiti, evitando che finisse in mano agli usurai. Una volta analizzata la documentazione, l’uomo ha presentato al Tribunale Civile di Catania, tramite gli avvocati Manfredi Zammataro, Mario Campione e Rebeca Clemente Ruiz, un’istanza per l’ammissione al Piano del Consumatore ai sensi della legge 3 del 2012.

La sentenza del Tribunale 

“Il Tribunale – spiega Zammataro – ha omologato il Piano, stralciando i debiti e consentendo al signor Rossi ed alla sua famiglia di poter riprendere possesso della loro vita. Questo provvedimento rappresenta un precedente importante. Segue quanto stabilito dal Ministero della Salute, che definisce la ludopatia come una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze stupefacenti il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti. Per l’ennesima volta, la legge 3 del 2012 si conferma estremamente utile per combattere il fenomeno del sovraindebitamento e dell’usura”.

L’importanza di chiedere aiuto 

“Questa storia – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – deve servire da monito. Dimostra quanto sia pericolosa la ludopatia, una minaccia sempre più radicata nella nostra società che però non sempre viene affrontata con la giusta attenzione, ed al tempo stesso che è possibile uscirne, perché gli strumenti per farlo ci sono. L’importante è chiedere aiuto, rivolgendosi agli enti, alle associazioni ed ai centri che se ne occupano, perché chiudersi in sé stessi peggiora soltanto la situazione”.