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martedì, Aprile 23, 2024
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Tar: “Alla Regione la rete idrica Eas”

Il Tar ha accolto il ricorso del Comune di Salemi contro l'affidamento delle condotte idriche dell’Eas all’ente. Per il sindaco Venuti, ora si deve aprire una fase di dialogo con la Regione che dovrà farsi carico del problema.

“La Regione Siciliana, nelle sue varie articolazioni, dovrà farsi carico del problema della gestione del servizio idrico nei Comuni in cui operava l’Eas”. Lo ha affermato la prima Sezione del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia nella sentenza che accoglie il ricorso presentato dal Comune di Salemi contro i provvedimenti adottati dall’assessorato regionale all’Energia, che imponevano al Comune la presa in carico della rete idrica in vista della definitiva liquidazione dell’Ente acquedotti siciliani. Il Tar, che già nel dicembre del 2018 aveva concesso la sospensiva dei provvedimenti, ha ritenuto “fondato” il ricorso presentato dal Comune stabilendo che “le reti e gli impianti non possono essere trasferiti agli enti locali”.

Il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, ha dichiarato di accogliere la sentenza senza nessuno spirito di rivalsa, ma come un punto di partenza di dialogo con la Regione alla ricerca di una soluzione concordata. “I Comuni – commenta ancora Venuti – non possono subire la presa in carico della rete acquedotti senza avere certezze sotto il profilo della sostenibilità economica dell’operazione e degli investimenti che la Regione deve fare per renderla efficiente”. La decisione dei giudici amministrativi arriva dopo il pronunciamento della Corte costituzionale, che nel novembre scorso aveva già dichiarato l’illegittimità di un articolo della legge di stabilità regionale del 2017 con cui i Comuni venivano costretti a subentrare all’Eas nella gestione del servizio idrico prendendo in consegna le reti e gli impianti. Il Tar, richiamando la sentenza della Consulta, ha sottolineato come il legislatore regionale “non possa affidare ai singoli Comuni la gestione del servizio idrico integrato” e che non sono possibili deroghe al principio di “unicità della gestione dell’ambito territoriale ottimale previsto nel Codice per l’ambiente”. Venuti suggerisce anche di individuare gli investimenti nel ‘Recovery Plan’ e sottolinea che se la Regione prende in considerazione un programma di interventi equi su tutto il territorio e i Comuni non si sottrarranno al confronto”.

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