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venerdì, Aprile 19, 2024
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Sigilli al Sorrentino

Inibito l’accesso al centro sportivo di proprietà del Comune. Una soluzione momentanea raggiunta in accordo con il curatore fallimentare del Trapani.

di Federico Tarantino

Sigilli al centro sportivo “Roberto Sorrentino” di proprietà del comune di Trapani. A metterli è stato il curatore fallimentare del Trapani Alberto Piacentino con decisione presa nelle scorse ore. Si tratta di un provvedimento cautelare al fine di conservare l’integrità dei beni mobili di proprietà della società granata recentemente dichiarata fallita dal Tribunale di Trapani. Una decisione giunta anche in accordo con il Comune di Trapani, proprietario dell’impianto sportivo.

Il “Roberto Sorrentino” è in evidente stato di abbandono e, da un momento, all’altro potrebbe essere in balia dei vandali, come già accaduto spiacevolmente nei mesi scorsi ed in altri impianti trapanesi. I vigili urbani da settimane stanno monitorando l’impianto sportivo, dove, inoltre, alcune società del territorio ne avrebbero fatto utilizzo impropriamente. Allenamenti, sotto forma di sgambature, con formazioni contrapposte ed atleti che, per differenziarsi, indossano inoltre le pettorine colorate. Sedute, peraltro vietate da alcuni mesi secondo i divieti imposti dal governo per combattere la diffusione del coronavirus.

Dopo i sigilli, comunque, è attesa la soluzione che possa dare lustro e vita al “Roberto Sorrentino”. Il Comune di Trapani, non appena saranno completate le verifiche del curatore fallimentare del Trapani, romperà l’accordo con la società granata fallita nelle scorse settimane. Una convenzione, mai firmata, inoltre, considerata l’assenza prolungata del certificato di agibilità della struttura, giunta solamente a novembre e dopo due anni dalla vittoria del bando. Il Comune di Trapani, nel momento in cui si riapproprierà del tutto del Sorrentino, avrà tre ipotesi: scorrere l’ultimo bando d’aggiudicazione e quindi affidare la struttura all’Accademia Sport Trapani, effettuare una nuova gara d’assegnazione oppure procedere all’affidamento diretto, limitato nel tempo, come già avvenuto con il PalaConad e la Pallacanestro Trapani.

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