Sulla gestione della pandemia in Sicilia piomba un’altra tegola. I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità indagano su casi di vaccinazioni non dovute, somministrate a persone che non rientravano nei parametri di priorità indicati dal ministero della salute e dell’assessorato regionale alla salute. Sono almeno 500 i casi sospetti presi in esame dal NAS. Più di 300 sarebbero stati registrati nell’ospedale “Madonna dell’Alto” di Petralia Sottana. Altri 140 casi riguarderebbero il presidio di Salemi. Vaccinazioni fuori protocollo sarebbero state somministrate sia al “Vittorio Emanuele II” di Salemi che al centro di vaccinazioni di Gibellina. Come si ricorderà fu lo stesso sindaco, Salvatore Sutera, interpellato dal centro vaccinazioni a dare indicazioni, seppure sommarie, su chi vaccinare. In perfetta buona fede, spiegò il primo cittadino, poiché erano rimaste della dosi non assegnate e che non potevano andare sprecate. I militari dovranno accertare chi ha vaccinato e chi è stato vaccinato, sarà poi il magistrato a decidere se vi sia stato, dolo, colpa o banalmente errori di valutazione. Rimane aperta anche una questione, non secondaria, di ordine sanitario ed etico. Quanti hanno ricevuto illegittimamente la prima dose di vaccino, visto che siamo in prossimità dei giorni per il richiamo, dovrà essere vaccinato con la seconda dose?