Una lettera che invita alla solidarietà, carica di riflessioni, un pizzico di amarezza, e tanto buon senso. La scrive il dottor Tommaso Chirco che ha scoperto di essere positivo al coronavirus. Poche righe rivolte alle comunità in cui opera e in cui vive. Il sindaco di Custonaci, Giuseppe Morfino, medico e già presidente dell’ordine ha espresso «vicinanza e la solidarietà» al collega ed ha espresso «profondo dissappunto nei confronti di coloro, per fortuna pochi, che piuttosto che esprimere sentimenti di solidarietà hanno colpevolizzato il medico». Il sindaco Morfino ha ringraziato, infine, il dottor Chirco «per la sensibilità nell’aver espresso pubblicamente i propri sentimenti rassicurando tutti quanti e, insieme alle cittadine e ai cittadini di Custonaci» ed ha rivolto «al medico l’augurio di pronta guarigione». Vi proponiamo integralmente la lettera del dottor Chirco
la redazione di Telesud
Alla Comunità di Custonaci, mio luogo di lavoro da circa 25 anni
Alle Comunità di Trapani-Erice, mio luogo di nascita e residenza
Il ruolo sociale del mio incarico, quale medico di base, mi induce, dopo alcune ore di frastornata presa di coscienza della ufficiosa (dunque non ancora ufficializzata nei miei confronti), positività al Covid19, a scrivere qualche parola per fare chiarezza, oltre che placare allarmismi e voci che stanno circolando incontrollate.
Non sono stato al Nord. Non ho preso aerei o treni. Ho soltanto vissuto la mia vita e svolto il mio lavoro. Nella emergenza attuale, tra le professioni più esposte al contagio rientra anche la mia e il mio ruolo in prima linea mi ha, evidentemente, esposto al contagio, al pari di chissà quanti altri Operatori Sanitari, alcuni noti, altri ignari.
Sia chiaro che, in ambito lavorativo, ho usato tutte le cautele e precauzioni previste e suggerite, come la limitazione degli accessi ambulatoriali, e, quando ne ho avuto la disponibilità, anche dei dispositivi di protezione individuali.
Ai primi sintomi, molto scarsi, in verità e per fortuna, mi sono isolato da tutti in auto-quarantena volontaria, come da protocollo, per garantire la sicurezza di quanti, familiari e non, mi stavano intorno. Ed è proprio per questo che ho fortemente richiesto di essere sottoposto a tampone, il cui esito, è arrivato forse prima ai Media che a me.
Mi rimane un pizzico d’amaro in bocca per alcune spiacevoli cose che ho letto e sentito. Penso che colpevolizzare chi ha contratto la malattia non produca nulla di buono: è in momenti come questi che bisognerebbe mostrarsi uniti e solidali. Ma mi consolo con l’affetto della mia famiglia e coi tantissimi messaggi di solidarietà e di conforto che ho ricevuto dagli amici e, soprattutto, dai miei pazienti che mi danno la forza per reagire in questo triste momento.
Approfitto per fare un appello a tutti: attenetevi rigidamente alle disposizioni fornite dal Governo e dalle nostre Amministrazioni Comunali e rimanete a casa. E mi rivolgo soprattutto alla Comunità in cui lavoro poiché, come è accaduto a me, potrebbe essere già capitato a qualcun altro.
Il cuore mi porta, ancora una volta, a parlarvi come Vostro medico: Auguro a tutti di mantenersi in buona salute. Che questo triste momento storico passi in fretta e ci possa fortificare nel corpo e nello spirito.
Tommaso Chirco – Medico chirurgo