Disservizi comunicati alla nostra redazione dai telespettatori
Salta la vaccinazione domiciliare senza neanche avere la certezza di una nuova data. E’ una nostra telespettatrice a scriverci per segnalarci l’accaduto: non è stato rispettato l’appuntamento fissato dall’Asp per eseguire la vaccinazione domiciliare a casa della nonna 90enne, soggetto altamente vulnerabile in quanto affetta da svariate patologie. Lo scorso 6 aprile infatti – scrive alla nostra redazione- non si è presentato nessuno, sebbene la prenotazione risalisse al mese di febbraio, né l’Asp ha avvisato dell’impossibilità di eseguire il vaccino da parte del personale. La nipote ha così inviato una mail di sollecito all’Azienda ricevendo una laconica risposta: ci scusiamo per il ritardo ma ad oggi non è possibile fornire una data certa per la vaccinazione domiciliare. Una replica che ha lanciato sicuramente nello sconforto e nella preoccupazione la nipote e l’intera famiglia preoccupata per la già precaria condizione di salute della congiunta. Un disservizio che ci auguriamo possa essere risolto nel più breve tempo possibile per garantire il diritto alla salute dei soggetti più fragili che vanno salvaguardati per primi. A questi si aggiungerebbero altri problemi organizzativi. Un’altra telespettatrice ci ha raccontato cosa è successo alla madre di 87 anni, con problemi di deambulazione e con una invalidità al 100% accertata. Le due donne si sono recate l’altro ieri al centro vaccinale di via Salemi dove c’erano – racconta sempre la figlia- già 100 persone in fila prima di loro. Pur facendo presente la situazione, hanno dovuto aspettare per circa tre ore, al freddo, il loro turno. Una volta entrate per il colloquio preliminare, il medico ha detto che l’anziana non poteva essere vaccinata in quel luogo per via di uno shock anafilattico avuto due anni prima a causa di u farmaco ma che avrebbe dovuto fare il vaccino in ospedale. La procedura però prevedeva prima un passaggio al centro San Michele, adiacente al nosocomio, per la compilazione della modulistica. Così, come gli è stato di fare, le due donne ieri mattina si sono presentate alle 9.30. Lì hanno avuto un’altra amara sorpresa: il nome dell’anziana non era stato inserito nella lista e, per di più, la vaccinazione in ospedale era prevista a partire dalle 11.30. Così ancora una lunga fila, per circa alte tre ore, per consentire alla donna 87enne di vaccinarsi. Per fare un vaccino ad una persona Invalida e Anziana – conclude la figlia- abbiamo perso un pomeriggio e una mattinata di lavoro e mia madre ha dovuto subire tutto questo stress a questa età”. Infine tra i disagi segnalati al centro polifunzionale di via Salemi, anche la presenza di lunghe file di auto in entrata che creano difficoltà per la viabilità in transito. Ma quello è quasi fisiologico quando ci sono tante persone in attesa per ore!