Trapani per Gaza: in centinaia alla fiaccolata per la pace

Un lungo corridoio di luci e silenzio. Ieri sera il centro storico di Trapani si è trasformato in tutto questo. Centinaia di persone hanno partecipato alla manifestazione “Luce per Gaza – Una firma per Gaza”, un flashmob e una fiaccolata per la pace che si è snodata da palazzo Cavarretta fino a piazza Vittorio Veneto.

Un appuntamento promosso da numerose realtà del territorio unite da un messaggio comune: fermare la guerra, tutelare i civili, chiedere giustizia e rispetto del diritto internazionale.

Una luce per Gaza

Con bandiere della pace, candele accese e cartelli scritti a mano, i partecipanti hanno attraversato Corso Vittorio Emanuele in silenzio, accompagnati solo dal rumore dei propri passi. Un momento simbolico, carico di emozione, che ha voluto dare voce a chi, dall’altra parte del Mediterraneo, sta vivendo una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi anni.

La manifestazione ha posto al centro la richiesta di: un cessate il fuoco immediato a Gaza, la protezione della popolazione civile, il rispetto del diritto internazionale umanitario, il riconoscimento dello Stato palestinese, la liberazione dell’equipaggio della Freedom Flotilla e di tutti gli ostaggi, lo stop al riarmo e l’apertura di una via diplomatica e giusta per la pace.

Un appello al governo italiano

Durante la serata è stato lanciato anche un appello ufficiale indirizzato al Prefetto di Trapani, Daniela Lupo, affinché si faccia portavoce presso il Governo italiano e le istituzioni internazionali delle istanze emerse dalla piazza. I promotori chiedono una presa di posizione chiara e coraggiosa da parte dell’Italia, che – affermano – non può più restare in una posizione ambigua mentre continuano le forniture di armi e il sostegno politico a Israele.

Un momento di ascolto

Nel corso della serata si sono susseguiti alcuni interventi e letture. Ma il momento più forte è stato forse il silenzio: quello condiviso, denso, che ha attraversato la città come un filo invisibile unendo sguardi, volti e intenzioni.

Una fiaccolata che, nel buio, ha acceso qualcosa. E che ha ricordato come anche a migliaia di chilometri di distanza, una comunità può scegliere da che parte stare.