Il bosco della speranza

di Mario Torrente

È stata davvero una bella mattinata. Ogni alberello piantato oggi ha il nome del bambino o della bambina che lo ha scelto per poi portarlo nel terreno, dove con la zappetta e le manine i piccoli lecci, frassini e roverelle hanno trovato una nuova casa. E che casa! Il circolo Nautilus Trapani Erice di Legambiente guidato da Benigno Martinez ha scelto, con il supporto dell’ex forestale oggi in pensione Giacomo Coppola, uno migliori punti della montagna di Erice, proprio sotto il Castello di Venere e con le prospettive che da nord spaziano verso sud. Il panorama va ben oltre l’idea di bellezza, con le rocce a cerchio che sembrano quasi un’area sacra proiettata verso l’esatto punto in cui sorge il sole. Il che rendo questo angolo del Monte decisamente “magico”, per di più lontano dalle zone trafficate. Da qui non passano nemmeno escursionisti (il punto è fuori dagli itinerari del trekking) ed i bambini che stamattina hanno partecipato alla Festa dell’albero hanno dovuto fare un bel po’ di strada a piedi per piantare il seme della speranza che presto, con i cento alberi di oggi e quelli che saranno messi a dimora nei prossimi mesi, faranno prendere forma ad un boschetto che porterà i loro nomi. E saranno le famiglie ericine ed i volontari muntisi della associazione di Protezione Civile Humanitas a prendersi cura di questo piccolo polmone verde. L’iniziativa promossa da Legambiente assieme alle associazioni Bajuolo e Fronte Comune in occasione della Festa dell’albero ha davvero tutti i presupposti per portare a qualcosa di concreto. La semplicità e la genuinità dei bambini da oggi adesso fa parte di questo piccolo pianoro della montagna di Erice. Quei piccoli lecci, i frassini e le roverelle da oggi sono un po’ come dei fratellini o delle sorelline…