È morto a Roma, dove viveva ormai da anni, il pittore trapanese Lino Tardia. Nacque a Trapani nel 1938. Conseguita la maturità artistica, rifiutò l’incarico di docenza in Discipline Pittoriche in un liceo artistico di Palermo e si trasferì a Roma, dove si iscrisse all’Accademia di Belle Arti. Qui conosce Renato Guttuso, del quale è prima allievo e poi assistente.

Il realismo di Renato Guttuso influenzò il suo linguaggio pittorico, che in gioventù sviluppò nella realizzazione di paesaggi siciliani connotati dalla vivacità dei colori e dalla pulizia delle linee. Iniziò la sua attività espositiva fine degli anni Cinquanta e tenne la sua prima mostra personale all’inizio degli anni Sessanta. Sono gli anni della Dolce vita. Tardia entrò in contatto e strinse rapporti di amicizia con molti dei più noti personaggi dello spettacolo, del cinema e della cultura. Nella metà degli anni Sessanta, passando per un breve periodo informale, abbracciò l’idea di una nuova figurazione secondo la maniera di Francis Bacon, che conobbe durante un soggiorno a Londra.

L’ultima opera di Lino Tardia

Nello studio in via Margutta, la strada dei pittori che vivevano nel centro di Roma, visse una continua evoluzione ispirata a una convivenza tra architetture geometriche e profondità metafisiche. Tardia approdò alla ricerca più recente a partire dalla fine degli anni Settanta. L’esperienza giovanile di assistente agli scavi del sito archeologico di Mozia, riaffiorò attraverso il ricordo della scultura antropomorfa della Madre fenicia il cui plasticismo figurativo, in equilibrio tra linee arcaiche e stilizzate, ne ispirò lo stile pittorico.

Da sinistra: Francesco Gallo, Lino Tardia, Enzo Tardia

Temi quali la memoria, il legame ancestrale con la natura della terra siciliana, il mito dell’Iliade e dell’Odissea, divengono centrali nel linguaggio della maturità che si compone non più solo di pittura ma anche di interventi scultorei applicati sulla tela.

Tra le tante mostre in Italia e all’estero si segnalano, come tappe più significative, la personale «In viaggio con i Fenici», presentata nel 1996 alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Spoleto e nel 1997 al Convento San Rocco di Trapani, e l’antologica «La scatola dei miti» presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma nel 2009.

Lino Tardia con l’amico Umberto Pace

Tardia ha ricoperto, tra il 2001 e il 2008, l’incarico di docente di pittura presso la RUFA (Rome University of Fine Arts) e del suo lavoro si sono occupati alcuni tra i più importanti esponenti della critica nazionale. Nel 2003 è stato insignito della Medaglia d’Oro per i Benemeriti della Cultura della Presidenza della Repubblica Italiana.

I funerali di Lino Tardia si terranno martedì 23 novembre nella chiesa Santa Maria in Montensanto di Roma, la chiesa degli artisti.

Lino Tardia con Enzo Tardia nello studio di via Margutta