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giovedì, Marzo 28, 2024
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Sammartano spara a zero su Forgione

Sammartano: "caro sindaco dalla politica gentile, non ha avuto nemmeno il coraggio di notificarmelo guardandomi negli occhi".



Era nell’aria da settimane, ieri, ad ogni modo, è arrivata l’ufficialità. Il vice sindaco di Favignana Francesco Sammartano è stato sollevato dall’incarico con decreto sindacale di Francesco Forgione. Il primo cittadino, nel provvedimento, ha motivato la revoca con le normative fiduciarie sulle nomine assessoriali che prevedono “la massima espressione della discrezionalità amministrativa nelle più ampie valutazioni di opportunità politica”. Tuttavia, la scintilla fra i due non è mai scoccata. Con lui ma sopratutto con il collega al bilancio Antonino Gentile che avrebbe posto una sorta di aut aut per la prosecuzione del mandato. Dunque, a  Forgione non restava che sollevare Sammartano dalla giunta. L’ormai ex assessore aveva le deleghe del Personale, ai Lavori Pubblici, Urbanistica, Attività Produttive e Sport.  Tutte criticità avanzate dalla nostra redazione che, infatti, trovavano piena conferma in una nota di fuoco del consigliere comunale che metteva i puntini sulle i, già dallinizio del comunicato: “È giusto chiarire alcuni punti caro Sindaco della politica gentile. Venerdì mi ha comunicato di voler riflettere sul mio incarico perché ero andato in disaccordo in partivolare con l’Assessore Gentile che nasce da una mia richiesta di chiarimenti sull’acquisto dei quadri di Giovanna Guccione, sorella di Maria, come noto, sua sostenitrice fin dal primo momento” scrive Sammartano. La richiesta, garbata ed educata, è rimasta senza risposta. Le ho sottolineato l’inopportunità politica dell’acquisto, al di là della legittimità degli atti e rimango convinto che i quadri, visto che le sorelle in questione sono sue grandi amiche, potessero essere regalati. Altra accusa gravissima che mi è stata mossa è di aver sbattuto un pugno su un tavolo dell’Ufficio tecnico, dopo essermi reso conto che la segnalazione di un disservizio di un cittadino – che cura amorevolmente la moglie disabile – che aveva richiesto il 26 ottobre la fornitura di acqua tramite autobotte comunale era fondata; ed io mi sono vergognato della gestione dell’ufficio. Eppure, lo stesso Sindaco non si è indignato quando un assessore si è rivolto al segretario comunale pro-tempore (che si è poi dimessa) dicendole durante la giunta: “Lei non è pagata per pensare”. Altra accusa gravissima che mi viene mossa è di dire in giro che il Sindaco non c’è sull’isola. Ho risposto che quando la gente mi chiede se lui è sull’isola io rispondo la verità, punto. D’altronde questo mese è mancato da venerdì 3 dicembre a lunedì 13 dicembre  ed oggi è ripartito. Caro signor Sindaco, Lei non è stato eletto con i voti dell’Assessore Gentile e dell’Assessore Borgia, bensì con i miei, con quelli di Ignazio Galuppo e Ramona Aloia e con quelli di Stefania Bevilacqua. Un’ultima cosa, stamane, dopo aver trascorso tutto il fine settimana con Elia Canino, Dafne Borgia mi ha anticipato che aveva preso la decisione di rimuovermi perché per lei Gentile è inamovibile: nonostante lei mi abbia già detto di aver ricevuto una sua lettera di dimissioni. Dopodiché sono stato al comune fino alle 14 e quando stavo per andare via alcuni dipendenti mi hanno comunicato di aver visto sull’albo il decreto di revoca: lei non ha avuto nemmeno il coraggio di notificarmelo guardandomi negli occhi. Se questa è la politica gentile, se la tenga pure.” La chiosa della nota è tutto un programma. “Ci vediamo in Consiglio.”

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