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L’esplosione e il crollo della palazzina, quattordici feriti a Catania

La fuga di gas, il forte boato, l’inferno di fuoco.
Terrore, ieri sera, nel quartiere San Giovanni Galermo, a Catania. Una violenta esplosione ha fatto crollare una palazzina di tre piani in fase di ristrutturazione, danneggiandone altre due.
Nella zona stavano lavorando i tecnici dell’azienda del gas alla ricerca di perdite nella rete cittadina. Tre di loro sono rimasti feriti.

Detriti e macerie dappertutto, gente in fuga in preda al panico. Scenario di guerra, insomma. “Abbiamo sentito puzza di gas, poi c’è stata l’esplosione”, il drammatico racconto dei residenti.
Sono intervenuti carabinieri, polizia, vigili del fuoco, protezione civile e numerose ambulanze. I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, senza soluzione di continuità per prestare assistenza ai feriti e mettere in sicurezza il quartiere.

Il bilancio è di quattordici persone trasportate in ospedale. Tra di loro anche quattro vigili del fuoco, due operatori del 118 e un ingegnere del Comune. In gravi condizioni un 66enne. E’ stato accompagnato al Cannizzaro in Codice rosso. Ha riportato ustioni in diverse parti del corpo. Per tutta la notte si cercava un uomo dato per disperso dai familiari. Si temeva che potesse essere sotto le macerie. Falso allarme. Era fuggito dopo il boato ed è stato rintracciato sano e salvo.

Altri due edifici hanno subito danni e sono stati evacuati anche alcuni anziani dal centro dell’Opera diocesana di assistenza che di trova nella zona dell’eplosione.
In azione i Nuclei speciali dei vigili del fuoco, squadre partite anche da Trapani e unità cinofile per la ricerca di eventuali persone rimaste intrappolate tra le macerie.

È stato compiuto un gran lavoro, in sinergia tra vigili del fuoco, la protezione civile, le forze dell’ordine e i tecnici della rete del gas – ha detto il sindaco Enrico Trantino – Tutti hanno reagito come ci si aspetta in questi casi”. Le palazzine adiacenti a quella crollata sono state sgomberate. Centocinquanta persone sono state trasportate nel parcheggio Santa Sofia e successivamente ospitate in strutture alberghiere.

Passata la paura ora si fa la conta dei danni e si tira soprattutto un sospiro di sollievo perché non ci sono state vittime come si temeva quando è scattato l’allarme. Sulla vicenda, frattanto, è stata aperta una inchiesta per fa luce su quanto accaduto ed accertare eventuali responsabilità.

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