Assoluzione confermata anche in appello per Nicola Rizzo. Non sono di Castellammare e non ho certo la pretesa di conoscere benissimo storie di uomini e cose di quel territorio. Per gli ormai molti anni di conoscenza professionale e personale del primo cittadino della cittadina del Golfo, tuttavia, anche alla luce della documentazione probatoria, non ho mai avuto dubbi sull’esito della vicenda. Ma la mia riflessione vuole essere più ampia e ripercorre uno dei periodi più bui degli ultimi anni della nostra provincia. Mi riferisco a quando, quasi contemporaneamente, si trovarono sotto la lente della magistratura i sindaci di Erice, Favignana, Paceco ed, appunto, Castellammare. Tutti per reati gravissimi…, concorso esterno in associazione mafiosa o, comunque, corruzione. Per alcuni ne fu addirittura chiesta l’ordinanza cautelare. In quei mesi, anche Giacomo Tranchida ricevette una informazione di garanzia per falso ideologico e turbata libertà nella scelta del contraente. Era il 2020, ed in neanche tre anni quei procedimenti sono squagliati quasi tutti come neve al sole. Daniela Toscano ha visto cadere una ad una le sue accuse, così come Peppe Scarcella. Su Rizzo già due gradi di giudizio hanno decretato che “il fatto non sussiste” mentre Tranchida è stato prosciolto davanti al Giudice per le Indagini Preliminari. A processo, invece, è attualmente l’ex primo cittadino delle Egadi, Giuseppe Pagoto, seppur l’impianto probatorio è fortemente ridimensionato. Insomma, in quei mesi la pubblica amministrazione trapanese appariva davanti all’opinione pubblica del Paese come un coacervo di malavitosi. Possiamo immaginare con quali effetti per chi volesse fare investimenti dalle nostre parti, ad esempio. Certo, mi rendo conto che alcuni sono territori difficili dov’è facile incrociare, soprattutto in campagna elettorale, persone discusse; ma l’obbligatorietà dell’azione penale non può in nessun modo essere piegata a teoremi che, spesso, rasentano la bieca pervicacia, se non in alcuni casi tesi investigative strampalate che neanche uno studente di primo anno in giurisprudenza porterebbe davanti ad un giudice per sostenere le proprie tesi accusatorie. Ancora ricordo ciò che misero nero su bianco i PM, per i quali i sindaci di Erice e Favignana delinquevano “favorendo il proprio consenso elettorale affidando alla Pro Loco di San Giuliano ed all’associazione del Patrono sull’isola alcune attività sul territorio”, come la processione del Santissimo Crocifisso e non ricordo quale altra sciocchezza per 8 mila euro nel popoloso quartiere ericino. Affidamenti consentiti dalla legge e di modestissime entità che, ovviamente, si rimettevano a volontariato fiduciario che avessero queste finalità nello statuto. Di grazia, a chi andavano date, invece? Ad un macellaio che per giunta gli fosse contro politicamente? Insomma, surreali è dir poco; con nemmeno l’ombra di una rilevanza penale di sorta ma semplicemente una pervicacia, estetica ed etica, degna di miglior causa. Tutto questo a scapito dei cittadini, come ricaduta d’immagine e per le tasche di noi contribuenti. Milioni e milioni di euro buttati al vento che, tanto per fare un esempio, avrebbero asfaltato decine di strade e rifatto chilometri di reti idriche. Magari sarebbe il caso che ci facessero un pensierino i benpensanti quando si scatenano sui social per la mala politica – che avrà anche le sue colpe, ci mancherebbe…- pensando a dove potrebbero trovarsi le risorse per i tanti problemi che affliggono un territorio.
Massimo Marino
Presidente di Telesud
L’assoluzione di Rizzo ed i sindaci inquisiti
Nell'approfondimento di oggi, il Presidente di Telesud, Massimo Marino, commenta l'assoluzione del sindaco di Castellammare con una riflessione più ampia sul territorio ed il rapporto con le Procure.