Il sindaco Venuti, in contatto con il presidente Musumeci, si rivolge ai cittadini: «non si scada nella caccia agli untori e agli unti; tutti potenzialmente possiamo essere colpiti dal virus, possiamo essere contagiati e contagiare».
di Fabio Pace
In provincia di Trapani salgono a 32 i casi di covid-19 accertati dai tamponi di cui: Salemi 8; Alcamo 7; Trapani 5; Marsala 5; Mazara del Vallo 2; Valdrice 2; Paceco 2; Castelvetrano 1. Ricoverati 13 di cui 10 a Trapani e 3 a Marsala. I tamponi eseguiti nel territorio provinciale sono 511. È al momento Salemi il focolaio che, più di altri viene tenuto sotto osservazione, con tre casi di positività al coronavirus. I pazienti in osservazione domiciliare salgono così dai 5 di ieri agli 8 di oggi. Lo ha confermato alla cittadinanza lo stesso sindaco, Domenico Venuti, attraverso un video messaggio su Facebook. Venuti ha chiesto una attenzione particolare alle autorità sanitarie, visto che «a Salemi il numero dei focolai attivi è tale da potere mettere in campo misure straordinarie». Il sindaco Venuti ha chiesto all’ASP che venga aumentato lo screening con i tamponi, allargando la ricerca epidemiologica alle relazioni sociali dei cittadini già positivi. Ha anche chiesto maggiore aiuto al Prefetto, Tommaso Ricciardi, in termini di uomini e mezzi, per controllare gli ingressi e le uscite dalla città. Infine ha attivato un contatto diretto con il Presidente della Regione, Nello Musumeci (che ha fatto attivare una linea diretta dedicata solo ai 390 sindaci dell’isola) perché monitori, insieme all’amministrazione comunale, la situazione di Salemi. Proprio di Salemi, lo ricordiamo, è la prima vittima della provincia di Trapani che potrebbe essere stata causata dal coronavirus. Si tratta di un uomo di 79 anni che è morto nell’ospedale di Castelvetrano. Il condizionale è ancora d’obbligo poiché il tampone sul paziente, affetto da pregressa e complessa patologia, non è stato ancora esitato. Venuti nel video messaggio ha rivolto le condoglianze alla famiglia a nome di tutta la cittadinanza. Poi si è rivolto a ciascuno perché non si scada, soprattutto sui social, «nella caccia agli untori e agli unti» perché «tutti potenzialmente possiamo essere colpiti dal virus, possiamo essere contagiati e contagiare… in una comunità la paura può essere declinata in molti modi… quello migliore è di adottare i giusti comportamenti e di dotarci degli strumenti per affrontare una situazione complicata e per superare questo momento di crisi dal quale usciremo».