Il trasferimento dell’archivio di stato civile di Erice, Codici ed Erykynon chiedono chiarimenti

di Mario Torrente

Le note sono due. La prima, del gruppo archeologico Erykynon, è a firma di Nicola Savalli, ericino doc e profondo conoscitore della storia e del patrimonio culturale del Monte. L’altra è invece dell’avvocato Vincenzo Maltese, dell’associazione Codici, il Centro per i diritti al cittadino. Entrambe le lettere puntano a fare chiarezza sul trasferimento, avvenuto qualche giorno addietro, dell’archivio storico di stato civile di Erice dal palazzo municipale di piazza della Loggia, la casa comunale dell’ente, in altri locali dell’amministrazione, a quanto pare negli uffici di San Giuliano. “Il trasferimento – ha evidenziato Nicola Savalli – riguarda la raccolta di tutti i volumi in cui sono stati registrati dati di stato civile dei cittadini residenti dal 1gennaio 1866 – data di istituzione degli Uffici di Stato Civile presso i comuni – ai giorni nostri, e rivestono, pertanto, un particolare e rilevante interesse storico”. Nella sua nota, indirizzata, oltre che al sindaco Daniela Toscano, anche alla Soprintendenza Archivistica della Sicilia-Archivio di Stato Palermo ed alla Prefettura di Trapani, il direttore del gruppo archeologico Erykynon ha chiesto di verificare “se tutte le operazioni di trasferimento – ha scritto Nicola Savalli – siano avvenute in osservanza della normativa vigente, se i locali dove sono stati ricoverati i volumi siano stati ritenuti idonei e se siano state adite le competenti autorità per l’acquisizione dei relativi nulla osta”. Analoga richiesta di chiarimenti è partita dall’associazione Codici. “Lo spostamento, anche temporaneo dei beni culturali mobili, compresi gli archivi (storici e di deposito), le biblioteche, i singoli documenti e i beni librari di interesse culturale, è soggetto ad autorizzazione della Soprintendenza ai sensi del d.lgs 22 gen. 2004, n. 42., art. 21, c. 1, lettera b“, ha spiegato l’avvocato Vincenzo Maltese.

Nel caso in cui il Sindaco dovesse confermare quanto debitamente segnalatoci da alcuni cittadini, dovrebbe anche dimostrare di aver avuto la prescritta e preventiva autorizzazione da parte della Soprintendenza ai beni culturali. Restiamo ovviamente fiduciosi in un pronto riscontro (positivo) da parte del Sindaco” ha concluso il legale, che ha fatto sapere di avere inoltrato, per conoscenza, la stessa nota mandata all’amministrazione comunale ericina anche alla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali.

L’associazione Codici, nella sua presa di posizione, si è fatta portavoce delle segnalazioni ricevute dai residenti del centro storico di Erice dove la notizia del trasferimento dell’archivio di stato civile negli uffici comunali a valle ha portato ad un coro di proteste tra i muntisi, che per giorni, oltre che tra le vie del borgo medievale, sono rimbalzate nei social network. Gli ericini contestano lo svuotamento degli uffici de palazzo municipale di piazza della Loggia, la casa comunale in base a quanto previsto nello statuto, dove restava ormai solo l’anagrafe con l’archivio di stato civile, oltre che il Consiglio comunale ed il settore cultura e turismo. Tutto il resto è stato spostato a valle. Un aspetto evidenziato dallo stesso Savalli. “Si constata – si legge nella nota del gruppo Erykynon – il perdurare dell’azione politica, intrapresa da tempo, volta al trasferimento degli uffici comunali dalla sede storica in piazza della Loggia, ormai rimasta inutilizzata, alle delegazioni delle varie frazioni. Ciò contribuisce in maniera considerevole allo scadimento ed allo svilimento della vita politica, sociale ed economica di Erice”. Rispondendo ai commenti nei post pubblicati su facebook, il sindaco Daniela Toscano ha motivato il trasferimento dell’archivio con l’esigenza di procedere alla sua digitalizzazione. Ulteriori chiarimenti dovrebbero arrivare comunque nelle prossime ore in un comunicato stampa di risposta il cui invio è stato annunciato per domani mattina.