di Pamela Giacomarro
Processo Scrigno, confermate in Cassazione le condanne per i quindici imputati che avevano scelto il rito abbreviato.
Diventano definitive le condanne per i quindici imputati nel “troncone” del processo scaturito dall’operazione “Scrigno” che avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Confermata dalla sesta sezione della Corte di Cassazione la sentenza emessa nel 2022 dai giudici di appello, che aveva aggravato le condanne rispetto al primo grado di giudizio. Rigettati i ricorsi degli imputati Francesco e Pietro Virga e Ninni D’Aguanno. Francesco e Pietro Virga, figli dell’ex capomafia trapanese Vincenzo, dovranno scontare rispettivamente sedici anni e otto mesi di carcere e diciannove anni a quattro mesi. Tre anni e quattro mesi invece per Ninni D’Aguanno. Dichiarati inammissibili i ricorsi presentati Francesco Paolo Peralta, Francesco Salvatore Russo, Pietro Cusenza, Vincenzo Ferrara e Giuseppe Piccione. Condanne definitive anche per Carmelo Salerno (12 anni), Michele Martines (13 anni e 4 mesi), Francesco Orlando (12 anni e 8 mesi), Jacob Stelica (un anno), Mario Letizia (8 anni e 4 mesi), Leonardo Russo (3 anni) e Michele Alcamo (3 anni). L’operazione “Scrigno”, messa a segno nel 2019 dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani con il coordinamento della DDA di Palermo squarciò il velo sugli intrecci tra mafia e politica nel trapanese. Alcuni indagati hanno scelto il rito ordinario, tra questi l’ex deputato regionale trapanese Paolo Ruggirello, condannato in primo grado a dodici anni per concorso esterno in associazione mafiosa.