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giovedì, Aprile 25, 2024
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Denise, la Procura di Marsala riapre le indagini

Che fine ha fatto Denise Pipitone? I magistrati tornano ad indagare

Una notizia coperta dal massimo riserbo ma che riaprire la speranza di far luce sulla scomparsa di Denise Pipitone. Nei giorni scorsi la Procura di Marsala ha deciso di riaprire le indagini sul caso della bambina di 4 anni sparita nel nulla il primo settembre del 2004 da Mazara del Vallo. La decisione dei magistrati scaturirebbe dalle ultime novità emerse circa alcune intercettazioni inedite di due telefonate che potrebbero essere indizi per ricostruire la vicenda della piccola. Ne ha parlato ampiamente ieri la trasmissione Chi l’ha visto?, ribadendo come polizia e carabinieri, nelle ore successive alla scomparsa di Denise, fossero stati convinti di aver visitato la casa di Anna Corona, ma in realtà avevano ispezionato un altro appartamento, diverso da quello abitato dalla prima moglie di Piero Pulizzi, il papà naturale di Denise.

Le strane telefonate
C’è poi una telefonata che parte da un magazzino di via Rieti, a Mazara, e diretta ad Antonietta Lo Cicero, madre di Anna Corona. L’orario è quello delle 12.17, a meno di un’ora dalla scomparsa di Denise. Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, ha spiegato: “La signora Lo Cicero, madre di Anna Corona, ha spiegato di aver ricevuto una telefonata dalla figlia che le diceva di tornare a casa perché era successo qualcosa. Abbiamo seguito i tabulati telefonici, c’è una sola telefonata che viene ricevuta da quell’utenza e abbiamo individuato via Rieti”. C’è poi un’altra intercettazione, molto disturbata, tra Gaspare, l’ex fidanzato di Jessica, e la stessa ragazza. Il ragazzo le chiede: “Che cosa le hai fatto?”. E la risposta, disturbata e bisbigliata, sembra essere (in dialetto siciliano): “L’ho messa dentro”. In un’altra intercettazioni ambientale, Anna Corona chiede a Jessica se avesse a che fare con la scomparsa di Denise, la ragazza nega sempre ma ad un certo punto si sente: “Però poi a casa ce l’ho portata”.

“ Quello che in tutta questa vicenda si è potuto notare- ha detto Piera Maggio durante il programma- è che ci sono troppe lacune, coincidenze, depistaggi, non si è capito veramente più nulla poi con l’andare del tempo. Le cose anzichè migliorare sono peggiorate ancor di più”.

Dopo la vicenda russa “si è aperto il vaso di pandora” ha aggiunto. “Si spera che con il tempo e l’aumento delle tecnologie si possano ripulire” le intercettazioni fatte alla sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, accusata di aver rapito la bambina e poi assolta anche in Cassazione. “Ci sono errori – ha concluso Maggio – che purtroppo non si potranno recuperare ma spero che tutti quelli che hanno rovinato l’indagine vengano processati e messi sotto torchio così come lo sono stata io”.

Intanto cresce la mobilitazione lanciata dall’associazione Arco per chiedere Verità per Denise. Dopo lo striscione collocato sul balcone del palazzo vescovile di Mazara del Vallo, anche l’amministrazione comunale cittadina oggi, in occasione del Consiglio comunale, ha voluto lanciare un appello per chiedere verità e giustizia.   Presenti in aula, i genitori di Denise, Piera Maggio e Piero Pulizzi. Il sindaco Salvatore Quinci raccoglie l’appello per una giornata dedicata alla piccola Denise Pipitone, in cui dal web alla tv fino alle radio, la sua immagine venga trasmessa per chiedere di fare chiarezza e cercare in ogni modo di riportarla a casa. Dopo tanti anni di silenzio è arrivato il momento di parlare, di sapere chi e cosa è successo 17 anni fa in via La Bruna. Di dare un volto e un nome alla persona che ha rapito Denise Pipitone.  

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