Violenza sessuale su due minorenni, indagini ancora aperte per individuare una terza possibile vittima. Con questa pesantissima accusa (come se non bastasse l’essere sospettato di appartenere a Cosa Nostra) è stato arrestato dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale Vincenzo Spezia, 58 anni, di Campobello di Mazara, figlio del boss campobellese Nunzio, morto qualche anno fa.

Vincenzo Spezia è considerato dagli investigatori erede del “potere mafioso” del padre e, soprattutto, uno dei fiancheggiatori del capomafia latitante Matteo Messina Denaro. L’uomo era tornato a casa nel 2019 dopo la scarcerazione e una lunga detenzione.

Ora la svolta (invero inattesa per il tipo di reato) dopo che i PM della Dda di Palermo che indagano sulla rete di protezione a Matteo Messina Denaro, hanno richiamato il pericolo di fuga e disposto il fermo di Spezia che nei prossimi giorni dovrà essere convalidato dal Tribunale di Marsala.

I fatti che i magistrati palermitani contestano a Spezia sarebbero avvenuti aprile e giugno del 2020 e riguarderebbero due minorenni «in condizioni di inferiorità fisica e psichica» ed un terzo in fase di identificazione. «Le numerosissime conversazioni intercettate – scrivono gli investigatori – hanno rivelato in maniera inequivocabile come Spezia abbia abusato e approfittato delle giovanissime vittime, della loro minore età, delle loro fragilità, delle loro inesperienze, per assecondare i propri impulsi e desideri sessuali, nonché soddisfare ignobili perversioni».

Spezia si trova adesso rinchiuso nel carcere Pietro Cerulli di Trapani, al momento in isolamento. Successivamente sarà assegnato alla sezione riservata a coloro che hanno commesso reati di natura sessuale.