I provvedimenti della Questura di Trapani tra gennaio e aprile

Intensificate le attività di prevenzione e controllo del territorio nell’intera provincia. Grazie al lavoro della Divisione anticrimine, di concerto con tutte le forze di Polizia, il questore, Giuseppe Peritore ha emesso oltre cento provvedimenti, tra gennaio e aprile, mirati a contenere fenomeni criminali e comportamenti socialmente pericolosi.

Il bilancio degli ultimi tre mesi è significativo. Emessi 42 avvisi orali nei confronti di soggetti coinvolti in furti, spaccio di stupefacenti e violenze personali, 15 fogli di via obbligatori con divieto di ritorno. Tra i casi, quello di un uomo proveniente dal Trentino, trovato con 300 grammi di cocaina nelle isole Egadi.

8 Daspo sportivi, a carico di individui che si sono resi protagonisti di disordini durante manifestazioni calcistiche, 12 Dacur (cosidetto “Daspo Willy”), rivolti a soggetti responsabili di aggressioni e violenze. Particolare rilievo assumono i cosiddetti DASPO “fuori contesto”, applicati a soggetti protagonisti di comportamenti violenti non collegati a eventi sportivi, ma comunque ritenuti incompatibili con la partecipazione a manifestazioni pubbliche.

Diversi provvedimenti hanno riguardato episodi di violenza avvenuti nei luoghi della movida a Trapani e Marsala. In questi casi, è stato disposto il divieto per tre anni di accedere e stazionare nelle vicinanze di locali pubblici.

Non è mancata l’attenzione ai reati legati alla violenza di genere: 9 ammonimenti sono stati notificati a soggetti accusati di stalking e atti persecutori nei confronti di donne, anche in presenza di minori. Sul fronte delle misure di prevenzione personali, la Questura ha presentato 11 proposte per l’applicazione della Sorveglianza Speciale, di cui 5 con obbligo di soggiorno.

Il Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione – ha già accolto 9 di queste richieste. Infine, l’attività di contrasto alla criminalità si è estesa anche al piano patrimoniale: tra febbraio e marzo sono state eseguite due misure di prevenzione patrimoniale, tra cui un sequestro di beni mobili e immobili per un valore di oltre 250 mila euro, e una confisca definitiva nel capoluogo per circa 300 mila euro.