Una assenza pesante. In un momento storico per lo sport trapanese – con il Trapani Shark dominatore in Serie A e la squadra di calcio lanciata verso i playoff – l’assenza del sindaco Giacomo Tranchida si fa sempre più evidente. Sparito dai radar, il primo cittadino non si fa vedere né al PalaShark né allo stadio Provinciale, disertando quelle imprese granata che stanno infiammando la città e coinvolgendo un’intera comunità, appassionata e non.
Tutti presenti, tranne lui. E pensare che proprio Tranchida, in passato, aveva indicato lo sport come uno dei pilastri per il rilancio del territorio. “Le amministrazioni devono sostenere chi investe nella città – dichiarava all’arrivo del presidente Valerio Antonini – perché la maglia del Trapani merita di tornare ai fasti di un tempo”. Parole ribadite con convinzione anche a dicembre 2024, dopo la vittoria degli Sharks contro Trento: “Grazie allo sport, l’orgoglio trapanese è tornato. È ormai evidente che lo sport è la principale industria della città, un vero motore economico capace di generare crescita e valore”.
Eppure oggi, di quell’entusiasmo, non resta traccia. Tranchida tace. E soprattutto non risponde “presente” alle partite casalinghe. Un’assenza che solleva malumori e interrogativi: perché il sindaco non è al fianco della sua città in uno dei momenti più esaltanti della sua storia sportiva?
L’impressione che si diffonde è quella di una distanza crescente, quasi di un disinteresse. Un atteggiamento che alimenta dubbi sul reale legame del sindaco con Trapani. L’uomo venuto da Fico, piccola frazione valdericina, oggi appare lontano più che mai.
Nel frattempo, sul parquet, i granata continuano a scrivere pagine epiche. Mai una neopromossa aveva raggiunto il primo posto nella massima serie del basket italiano. Una scalata leggendaria, che va ben oltre lo sport. Gli Sharks non stanno soltanto vincendo: stanno dando voce a una città che troppo spesso è stata ai margini, nonostante il suo straordinario potenziale.
Forse Tranchida sta commettendo l’errore di sottovalutare la portata di questo fenomeno. O forse è il dilagante entusiasmo popolare a metterlo in difficoltà. Un entusiasmo che ha il sapore di riscatto collettivo, di rinascita, di orgoglio ritrovato. E che ha un nome ben preciso: Valerio Antonini.
Il vulcanico imprenditore romano, con la sua visione e determinazione, ha saputo ridare energia e prestigio alla città. C’è chi ipotizza che Tranchida stia vivendo questa situazione come una sfida personale, quasi una competizione per la leadership cittadina.
Eppure oggi, da Nord a Sud, tutta Italia parla di Trapani. Il basket è diventato il biglietto da visita di un territorio che vuole scrollarsi di dosso anni di marginalità. Un traino incredibile per l’economia, il turismo, l’identità locale. Un’occasione unica per l’intera Sicilia.
Ma mentre lo sport alza la voce, la politica tace. E l’assenza del sindaco, in questo contesto, suona come una nota stonata.