“Brucerai nei tuoi bruciatori”. È quanto scritto in una lettera minatoria con destinatario il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
La lettera, scritta a penna, è stata intercettata, qualche settimana fa, dagli agenti di scorta di Schifani, che hanno informato immediatamente la Digos della Questura di Palermo.
Nei giorni scorsi, invece, sono arrivate altre minacce di morte al telefono. Degli ignoti hanno chiamato con voce camuffata la segreteria di Palazzo d’Orleans, minacciando Schifani e la sua famiglia.
Sembra che in una delle telefonate, sia stato detto: «Il crack è sofferenza alla tua famiglia Schifani».
La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta per risalire all’autore della lettera intimidatoria e agli autori delle telefonate arrivate a Palazzo d’Orleans che, chiaramente, sono state registrate.
Immediata la solidarietà arrivata da diversi esponenti politici. Tra questi, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha scritto sulle proprie pagine social.
«Solidarietà al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per le gravi minacce ricevute presso la sua abitazione a Palermo – ha scritto La Russa -. Un gesto inaccettabile, che arriva dopo l’approvazione da parte dell’Ars del disegno di legge anti crack. Sono certo che queste intimidazioni non fermeranno l’impegno del presidente nella lotta alle dipendenze e alla criminalità. A lui va la vicinanza mia e del Senato, con l’auspicio che le autorità facciano al più presto piena luce sull’accaduto».