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martedì, Marzo 19, 2024
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Referendum per la fusione, interviene il Comitato per la rettifica dei confini

Il Comitato per la rettifica dei confini è intervenuto oggi sulla notizia dell’avvio della raccolta di firme per indire il referendum da parte del gruppo che punta invece alla fusione del Comune di Trapani ed Erice.

Di seguito la nota inviata dal Comitato per la rettifica guidato da Silvana Catalano.

L’operazione che i “fusionisti” stanno portando avanti, parla di una raccolta firme per indire un referendum (forse consultivo?) a loro dire per sensibilizzare intanto l’opinione pubblica sui benefici (solo per la città Trapani) di una fusione tra due territori sotto una medesima amministrazione. Ma sempre a loro dire, tale iniziativa avrebbe anche la finalità di sensibilizzare la “giunta regionale” al fine di  indire un referendum. Ebbene se è vero che il potere d’iniziativa spetta, tra gli altri, anche alla Giunta regionale (art. 9  co.1 lett.a Legge 30/2000) è anche vero che è preliminare un progetto di variazione territoriale corredato da una relazione tecnico – illustrativa; da un quadro di unione dei fogli di mappa, da una cartografia dell’Istituto geografico militare, dalla indicazione, su mappe catastali, dei nuovi confini, dall’elenco delle particelle catastali. Tale progetto deve essere pubblicato per 15 giorni presso l’albo comunale e nei successivi trenta ciascun cittadino può presentare osservazioni. Il progetto, unitamente alle osservazioni dei cittadini e del Consiglio comunale, è trasmesso all’Assessorato regionale degli enti locali che, verificatane la legittimità, in contraddittorio con i comuni eventualmente controinteressati, AUTORIZZA LA CONSULTAZIONE REFERENDARIA. L’unico referendum pertanto riconosciuto dalla legge 30/200 è quello costitutivo che è l’atto finale del procedimento istruttorio. Non è ben comprensibile di quale Referendum parli il comitato se non quello “consultivo” che comporterebbe comunque un dispendio economico per la comunità, e un adeguato prospetto delle premialità e dei vantaggi sia per i trapanesi tanto quanto gli ericini. Cosa che ad oggi non abbiamo visto. Tanto premesso, è evidente la natura prettamente propagandistica di tale iniziativa del prefato comitato, che di fatto crea solo confusione tra i cittadini non essendo peraltro controbilanciato nè da un progetto analisi costi – benefici per le famiglie ericine di tutto il territorio comunale (soprattutto di natura fiscale /tributaria ed economica in generale) comprese le frazioni rurali oltre che del borgo medievale e dei quartieri a valle  di S.Giuliano, S.Cusumano, Trentapiedi, Villa Mokarta ecc…mirando solo a lanciare concetti slogan di cui forse l’unico beneficiario è la città di Trapani.
Restiamo convinti che l’unica proposta condivisibile che migliori la qualità della vita dei cittadini di Trapani e di Erice sia quella della rettifica dei confini. Una proposta che sarà, questa si, che sarà corredata da un vero progetto di fattibilità, come richiesto dalla legge vigente.

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