Le province in Italia furono cancellate con una legge elaborata dal PD che porta il nome del suo primo proponente: Graziano Del Rio. In Sicilia l’abolizione fu recepita, sia pure con grande ritardo, da un governo targato PD, presidente Rosario Crocetta. Oggi il passo indietro che sconfessa una linea che fu dell’intero partito. Come direbbe il buon Giovannino Guareschi: “contrordine compagni”.

A dare il contrordine, o almeno a suggerirlo alla base del partito, è l’iniziativa di Fabio Venezia parlamentare regionale del Partito democratico, che ha proposto un disegno di legge di cui è primo firmatario per il ripristino “dell’elezione diretta , a suffragio universale, del presidente dei Liberi Consorzi, del sindaco metropolitano e dei componenti dei consigli dei Consorzi e delle Aree metropolitane”. Per Venezia “ripristinare l’elezione diretta è l’unica strada percorribile per restituire valore ad Enti che costituzionalmente rappresentano le articolazioni istituzionali che costituiscono la nostra Repubblica”.

Non è detto che, sempre per citare Guareschi, la base del partito sia pronta ad accogliere la proposta con “obbedienza cieca, pronta, assoluta”, ma è certo che il ddl piace ai deputati PD. La proposta di Venezia è stata infatti firmata anche dal presidente del gruppo Michele Catanzaro e da tutti i parlamentari PD.

“L’esperienza degli anni passati con le continue proroghe dei commissariamenti degli Enti intermedi, oltre a costituire un vulnus costituzionale, rilevato dal Governo nazionale con l’impugnativa dell’ultima proroga innanzi alla Corte Costituzionale, – spiega Venezia – ha dimostrato che i servizi gestiti dagli enti intermedi possono essere efficienti solo se gestiti da amministratori espressione diretta del territorio, come avveniva in passato, né da sindaci, scelti con elezione di secondo grado, che difficilmente potrebbero rivestire contemporaneamente un ruolo accessorio a quello già gravoso ed a tempo pieno che svolgono nei Comuni di appartenenza”.

“In Sicilia la riforma Del Rio, complici i ritardi nel recepimento arrivato dopo oltre 4 anni e svariati tentativi, – aggiunge il presidente del gruppo parlamentare Pd Michele Catanzaro – non ha dato i risultati sperati. La riforma in Sicilia è di fatto rimasta a metà, bloccando, con le continue proroghe dei commissariamenti che si sono succedute, enti che di fatto dovrebbero gestire servizi essenziali come l’edilizia scolastica delle medie superiori e la costruzione e gestione delle strade provinciali”.

Con la presentazione di questo disegno di legge il Partito democratico, consentendo l’elezione diretta dei rappresentanti istituzionali, intende restituire slancio ai Liberi consorzi promuovendo un’attività di programmazione e sviluppo locale, soprattutto nelle aree interne e marginali che soffrono ormai da diversi anni la mancanza di politiche territoriali che superino i confini municipalistici. Ci auguriamo di trovare convergenza all’interno del parlamento regionale per arrivare, in tempi brevi, all’approvazione di un testo di legge che metta fine ad una situazione di stallo – concludono i parlamentari Pd – consentendo lo svolgimento delle elezioni già nella prima tornata utile nella primavera 2023”.

Non una riga di autocritica nel comunicato del gruppo all’ARS, se non per la legge Del Rio almeno per la gestione Crocetta.