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Regione, Safina presenta una mozione per medici non obiettori

Lo aveva annunciato in campagna elettorale, attirandosi anche le contumelie di quanti non hanno condiviso il suo esporsi, ma lui è andato avanti per la sua strada e, convintamente, ha presentato, con i col­le­ghi de­pu­ta­ti re­gio­na­li del PD, Chin­ni­ci, Spa­da, Di­pa­squa­le e Ve­ne­zia, da pri­mo fir­ma­ta­rio, una mo­zio­ne che im­pe­gna il Go­ver­no re­gio­na­le a ga­ran­ti­re la pie­na at­tua­zio­ne alla Leg­ge numero 194 del 1978 nel ri­spet­to del di­rit­to del sin­go­lo al­l’o­bie­zio­ne di co­scien­za come di­rit­to co­sti­tu­zio­nal­men­te fon­da­to, a pre­di­spor­re tut­te le ini­zia­ti­ve ne­ces­sa­rie af­fin­chè si at­tui l’ob­bli­go di con­trol­la­re e ga­ran­ti­re il di­rit­to del­la don­na alla scel­ta li­be­ra e con­sa­pe­vo­le, ga­ran­ten­do il pie­no ac­ces­so al ser­vi­zio sa­ni­ta­rio nel ri­spet­to del­la nor­ma­ti­va vi­gen­te.
Un argomento spinoso che, per Safina, è una battaglia di civiltà.
In Ita­lia, del resto, cir­ca il 69,3 per cen­to dei gi­ne­co­lo­gi che la­vo­ra nel ser­vi­zio pub­bli­co è ‘obiet­to­re di co­scien­za’ e, quin­di, non pra­ti­ca in­ter­ru­zio­ni vo­lon­ta­rie di gra­vi­dan­za; pe­ral­tro, il mag­gior nu­me­ro di gi­ne­co­lo­gi obiet­to­ri si tro­va al Sud (cir­ca il 76,9 per cen­to).
In sif­fat­to con­te­sto – afferma il deputato regionale PD – è, quin­di, al­ta­men­te pro­ba­bi­le che una don­na in­cin­ta che ma­tu­ri il de­si­de­rio di vo­ler in­ter­rom­pe­re la pro­pria gra­vi­dan­za, non sia mes­sa nel­le con­di­zio­ni di far fron­te ad un per­cor­so così com­ples­so, so­prat­tut­to con­si­de­ran­do gli stra­nie­ri e/​o i sog­get­ti in con­di­zio­ni eco­no­mi­che dif­fi­ci­li, con­sen­ten­do la ri­cer­ca di ‘so­lu­zio­ni al­ter­na­ti­ve’ che ri­por­ta­no alla luce ri­schi e pra­ti­che che nul­la han­no a che ve­de­re con uno Sta­to lai­co, mo­der­no e ci­vi­le”.
Con la mo­zio­ne pre­sen­ta­ta uf­fi­cial­men­te, per­tan­to, viene chie­sto al Go­ver­no Re­gio­na­le di at­ti­var­si nel più bre­ve tem­po pos­si­bi­le per in­di­re, nel pie­no ri­spet­to del mo­del­lo vir­tuo­so ‘no-obiet­to­ri’, spe­ci­fi­ci ban­di di con­cor­so pub­bli­ci nel­la sa­ni­tà, au­to­riz­za­ti di con­cer­to con i Mi­ni­ste­ri, che pre­ve­da­no espres­sa ri­ser­va di una quo­ta di me­di­ci che non sia­no obiet­to­ri di co­scien­za, come tali fi­na­liz­za­ti uni­ca­men­te al ser­vi­zio di IVG (In­ter­ru­zio­ne Vo­lon­ta­ria del­la Gra­vi­dan­za), che con­sen­ta­no ai vin­ci­to­ri di es­se­re as­se­gna­ti ai set­to­ri del Day Ho­spi­tal, del Day Sur­ge­ry e dei pre­po­sti re­par­ti di oste­tri­cia e gi­ne­co­lo­gia per as­si­cu­ra­re l’ap­pli­ca­zio­ne del­la leg­ge in tut­te le sue par­ti sen­za, in ogni caso, stra­vol­ge­re gli at­tua­li cri­te­ri di as­sun­zio­ne per en­tram­be le ca­te­go­rie.
Nel con­tem­po – conclude Safina – chie­dia­mo anche di ado­pe­rar­si a tro­va­re le ido­nee so­lu­zio­ni per po­ten­zia­re la con­si­sten­za del­la rete re­gio­na­le dei con­sul­to­ri, la loro or­ga­niz­za­zio­ne, do­ta­zio­ne in ter­mi­ni di strut­tu­re e per­so­na­le, con­tem­pe­ran­do il di­rit­to al­l’o­bie­zio­ne dei me­di­ci con quel­lo del­le don­ne al­l’ac­ces­so del­la IVG (In­ter­ru­zio­ne Vo­lon­ta­ria del­la Gra­vi­dan­za), da at­tuar­si an­che at­tra­ver­so una di­ver­sa ge­stio­ne e mo­bi­li­tà del per­so­na­le per ga­ran­ti­re la pre­sen­za di un’a­de­gua­ta rete di ser­vi­zi sul ter­ri­to­rio, raf­for­zan­do i ser­vi­zi di ascol­to con l’o­biet­ti­vo di li­mi­ta­re l’a­bu­so del­l’o­bie­zio­ne di co­scien­za”.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SAFINA

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