Con i prezzi dell’energia elettrica in continua ascesa, la Sicilia si trova di fronte a una sfida cruciale: accelerare la transizione verso fonti rinnovabili. Attualmente, l’energia “green” copre solo un terzo del fabbisogno energetico dell’Isola, lasciando il resto dipendere da fonti fossili, con tempi di realizzazione dei nuovi impianti ancora troppo lunghi.
Per affrontare questa emergenza, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) si pongono come soluzione rapida ed efficace. Questi sistemi aggregano Comuni, parrocchie, enti pubblici, privati e imprese per realizzare e gestire impianti fotovoltaici fino a 1 MW di potenza. Gli obiettivi sono chiari: autoconsumo, lotta alla povertà energetica e riduzione dei costi delle bollette.
Il Sicily Solar Report del CNR di Palermo riporta che, attualmente, in Sicilia sono state costituite solo 15 CER, nonostante circa 330 Comuni abbiano richiesto i fondi per gli studi di fattibilità e solo 5 abbiano completato l’iter formale. Secondo i dati di Terna, nel 2024, il consumo di elettricità ha toccato i 19 Twh, con un incremento di oltre 200 GWh rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il prezzo zonale ha registrato una media di 131 euro a Mwh raggiungendo picchi di 264 euro e aggravando ulteriormente il caro bollette.
Il settore delle rinnovabili, pur in crescita, richiede un’ulteriore spinta. La potenza installata ha superato i 5 GW, con un incremento significativo negli ultimi anni. Tuttavia, persistono i problemi di rete, come la disconnessione degli impianti per eccesso di produzione e il calo dell’idroelettrico dovuto alla siccità. Se poi a tutto ciò si affiancano i lenti iter burocratici, si rende ancora più urgente un approccio integrato.