Il trasferimento dell’archivio ad Erice, la risposta della Toscano

Ad Erice presa di posizione dell'associazione Codici e del gruppo Erykynon sul trasferimento dei documenti dell'archivio di stato civile dal palazzo municipale di piazza della Loggia.

di Mario Torrente

Dopo la presa di posizione del gruppo archeologico Erykynon e dell’associazione Codici per il trasferimento dell’archivio di stato civile del Comune di Erice dal palazzo municipale di piazza della Loggia agli uffici a valle, oggi il sindaco Daniela Toscano ha risposto con un comunicato stampa.

A sollevare la questione sono stati il gruppo archeologico Erykynon e l’associazione Codici in due distinte note. La prima è a firma del direttore dell’Erykynon Nicola Savalli, ericino doc e profondo conoscitore della storia e del patrimonio culturale del Monte. L’altra è invece dell’avvocato Vincenzo Maltese, dell’associazione Codici, il Centro per i diritti al cittadino. Entrambe le lettere puntano a fare chiarezza sul trasferimento, avvenuto qualche giorno addietro, dell’archivio storico di stato civile di Erice dal palazzo municipale di piazza della Loggia, la casa comunale dell’ente, in altri locali dell’amministrazione, a quanto pare negli uffici di San Giuliano. Nella sua nota, indirizzata, oltre che al sindaco Daniela Toscano, anche alla Soprintendenza Archivistica della Sicilia-Archivio di Stato Palermo ed alla Prefettura di Trapani, Nicola Savalli ha chiesto di verificare “se tutte le operazioni di trasferimento – ha scritto Nicola Savalli – siano avvenute in osservanza della normativa vigente, se i locali dove sono stati ricoverati i volumi siano stati ritenuti idonei e se siano state adite le competenti autorità per l’acquisizione dei relativi nulla osta”. Analoga richiesta di chiarimenti è partita dall’associazione Codici. Come spiegato dall’avvocato Vincenzo Maltese, lo spostamento, anche temporaneo dei beni culturali mobili, compresi gli archivi storici e di deposito, le biblioteche, i singoli documenti e i beni librari di interesse culturale, è soggetto ad autorizzazione della Soprintendenza.

Ad Erice dove la notizia del trasferimento dell’archivio di stato civile negli uffici comunali a valle ha portato ad un coro di proteste tra i muntisi, che per giorni, oltre che tra le vie del borgo medievale, sono rimbalzate nei social network. Gli ericini contestano lo svuotamento degli uffici de palazzo municipale di piazza della Loggia, la casa comunale in base a quanto previsto nello statuto, dove restava ormai solo l’anagrafe con l’archivio di stato civile, oltre che il Consiglio comunale ed il settore cultura e turismo. Tutto il resto è stato spostato a valle.

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Ed oggi, attorno alle 14, è arrivata la risposta del sindaco Daniela Toscano in un comunicato stampa. Ecco cosa ha dichiarato sullo spostamento degli archivi anagrafici e di stato civile a piazza Pagoto.

In riferimento alle notizie giornalistiche circolate nelle ultime ore e riguardanti lo spostamento dell’archivio dagli uffici dello stato civile e anagrafe del Palazzo Municipale e di via Lido di Venere a quelli di piazza Pagoto, preciso che lo stesso archivio è di natura anagrafica e di stato civile ed è strettamente connesso alle attività correnti del servizio demografico nazionale, delegate dallo Stato al sindaco nella qualità di ufficiale di governo. I 1450 registri che lo compongono sono pertanto oggetto di continua consultazione da parte dei dipendenti comunali per le dovute ricerche, in particolare quelle richieste dagli omologhi uffici dei Comuni di Buseto, Custonaci, San Vito lo Capo e Valderice in quanto, com’è noto, prima della Seconda Guerra Mondiale questi territori componevano il Comune di Monte San Giuliano. La consultazione si rende necessaria anche per il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis nei confronti di molti discendenti di cittadini che, nel tempo, sono emigrati all’estero. I registri sono stati spostati a regola d’arte nei nuovi locali di piazza Pagoto, laddove è stato deciso di concentrare questo servizio al cittadino. Sono stati peraltro collocati sulle stesse originarie scaffalature, seguendo la medesima sequenza cronologica. L’archivio storico comunale (che non è pertanto quello anagrafico e di stato civile) è e rimarrà dunque laddove si trova attualmente, cioè presso i locali della Biblioteca civica “V. Carvini” di Erice e nel Palazzo Sales. Tale archivio è costituito da 3682 fascicoli contenuti in 259 faldoni, dai registri della Corte Giuratoria, Corte Capitaniale, Corte Foranea, Senato e Decurionato, da 1699 unità archivistiche contenute in 269 nuovi faldoni e da ca. 100 manoscritti (sec. XV-XIX), che fa integralmente parte, insieme al fondo librario, del nucleo inventariale della Biblioteca Civica “V. Carvini” di Erice, come previsto dal Codice dei Beni Culturali. Il fondo archivistico rimane e rimarrà ubicato presso i locali della Biblioteca civica e a Palazzo Sales in quanto documentazione oggetto di ricerche storiche sull’antica Monte San Giuliano e messo a disposizione di studiosi che hanno la possibilità di richiederne la consultazione “de visu” ai dipendenti in servizio presso la Biblioteca Civica. Ricordo infine che, proprio al fine di preservare l’integrità del nostro archivio anagrafico, questa Amministrazione Comunale ha avanzato richiesta di finanziamento, nell’ambito della “Agenda Urbana” finanziata con il PO-FERS 2014-2020 asse 2, per digitalizzare la parte più antica dell’archivio, con lo scopo di rendere più efficiente e rapida la consultazione da parte degli uffici, oltre che permettere la sua accessibilità on-line a tutti i cittadini. Questo lavoro sarà svolto con la massima cura e attenzione e nel rispetto degli obblighi di legge, in quanto i primi ad avere a cuore la Storia millenaria di Erice siamo noi”.

Nello stesso comunicato la Toscano ha annunciato l’unificazione dell’anagrafe e stato civile nella nuova sede di piazza Pagoto. “Nell’ottica – si legge nella nota diramata oggi – della razionalizzazione e dell’efficienza del servizio al cittadino, come comunicato nei giorni scorsi, è stato stabilito di unificare il servizio anagrafe e stato civile del Comune di Erice nei nuovi uffici di Piazza Pagoto”.

«Intendo rassicurare i cittadini residenti nel Centro Storico – ha dichiarato il sinaco Daniela Toscano – perché il servizio sarà sempre garantito con le medesime modalità, con ricevimento del pubblico nelle giornate di martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 13. E, come sempre fatto, gli uffici del Palazzo Municipale assicurano e assicureranno sempre l’erogazione dei servizi anche in caso di urgenze, al di fuori degli orari e delle giornate prestabilite, compatibilmente con le ordinarie esigenze di servizio».

La Toscano ha poi invitato i cittadini a fruire degli innovativi servizi digitali messi a disposizione dal Comune di Erice e oggetto di un prossimo potenziamento. «Credo sia un modo utile non solo per risparmiare tempo, ma anche per evitare fastidiose code e perdite di tempo – aggiunge -. Sarà possibile generare, elaborare e condividere informazioni e processi, fornendo servizi che in precedenza erano svolti dal personale. Questo ci consente di adeguarci alle sfide del futuro».

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A stretto giro di posta, poco dopo le 18, è arrivata la replica dell’associazione Codici a firma dell’avvocato Vincenzo Maltese che riportiamo di seguito.

Secondo un primo punto, il Sindaco nella sua nota precisa che, per “archivio storico” si intende quello anagrafico e di Stato civile integralmente connesse alle competenze del servizio demografico nazionale, delegate dallo Stato al Sindaco nella qualità di ufficiale di governo. Sulla scorta di tale ragionamento deduciamo che il Sindaco di Erice abbia “autorizzato” lo spostamento dell’archivio “corrente”. A differenza di quello di “deposito” (archivio che richiede accesso poco frequente), si chiarisce che l’archivio “corrente” è quel complesso di documenti relativi alla trattazione di affari in corso ed è di norma organizzato su base annuale. Lo spostamento degli archivi correnti (come sembra nel caso di specie) non è soggetto ad autorizzazione, ma deve essere comunicato alla Soprintendenza per consentirle la funzione di vigilanza sul bene. Giova anche osservare che quando lo spostamento avviene in seguito al trasferimento di dimora o di sede del detentore dell’archivio, deve essere denunciato preventivamente e il Soprintendente può prescrivere misure conservative a tutela del bene (d.lgs 22 gen. 2004, n. 42, art. 21, c. 2). Con riguardo poi al progetto di digitalizzazione della parte più antica degli archivi, come spiegato dal Sindaco nella parte finale della sua nota odierna, ai sensi dell’art. 21, c.4 del D.lgs n. 42/2004, riconduce tra le competenze della Soprintendenza archivistica anche il rilascio della preventiva autorizzazione. Questo perchè, in caso di rilascio di autorizzazione, la Soprintendenza può dettare prescrizioni vincolanti che dovesse ritenere necessarie per garantire la conservazione del bene. Pertanto, previa conferma da parte della Soprintendenza su quanto testè scritto, riteniamo opportuno suggerire al Sindaco di Erice di ottemperare quanto previsto dalla citata normativa speciale, comunicando tale progetto di digitalizzazione alla Soprintendenza archivistica competente. Riteniamo anche opportuno, che l’amministrazione in indirizzo comunichi sempre alla Soprintendenza archivistica, lo spostamento presso gli Uffici demografici a valle dell’archivio definito “corrente”.