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La sparatoria di via Calatafimi, i particolari dell’agguato

La sparatoria di via Calatafimi, a Trapani, è stato l’epilogo di una violenta lite scoppia qualche ora prima in una discoteca. A far luce sulla vicenda, avvenuta nella notte tra il 9 e il 10 marzo scorsi, è stata la polizia che ha individuato e arrestato i responsabili dell’agguato. Si tratta di due fratelli di 44 e 43 anni, entrambi pregiudicati. Vittima dell’aggressione, un giovane di 21 anni raggiunto ad una gamba da un colpo esploso con un revolver di piccolo calibro. La sparatoria nei pressi di un locale assai frequentato dal popolo della notte. Qui la vittima designata è stata raggiunta dai due fratelli. Poco prima avrebbe avuto una lite con il più giovane dei fratelli che spalleggiato dall’altro ha fatto scattare la vendetta. A sparare sarebbe stato il 43enne. A passargli l’arma, il fratello più grande. Dopo aver puntato la pistola contro la gamba sinistra del 21enne, dopo diversi tentativi a causa del malfunzionamento del revolver, è riuscito ad esplodere un colpo. Poi la fuga. I due fratelli ora sono in carcere con l’accusa di lesioni aggravate, porto in luogo pubblico di arma comune da sparo e minaccia aggravata. L’indagine, coordinata dalla Procura, è stata avviata, dagli investigatori, all’indomani della sparatoria. Le immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona hanno consentito alla polizia di ricostruire la dinamica dell’episodio. L’arma è stata rinvenuta questa mattina: si tratta di un revolver calibro 38, una pistola a tamburo, con matricola abrasa; a permetterne il ritrovamento è stato proprio uno degli arrestati. L’operazione è stata condotta dagli agenti della Squadra mobile di concerto con i loro colleghi del Reparto prevenzione crimine. (Lu.tod)

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