Le Tre domande della domenica a Vincenzo Fazio

Vincenzo Fazio, ormai il trekking è diventata una realtà consolidata anche in provincia di Trapani. I sentieri di Monte Erice sono sempre più frequentati da gruppi di escursionisti, che ne apprezzano la bellezza dei paesaggi ed il grande carico naturalistico e storico. Anche altre mete sono diventate destinazioni molto apprezzate, come Marettimo, nelle isole Egadi, e le Riserve di Monte Cofano e dello Zingaro. Ma ci sono tanti altri itinerari che attirano attività outdoor dall’alto potenziale. Ed anche il CAI di Erice in questi anni ha conosciuto un grande sviluppo sia in termini di iscritti ma anche di escursioni organizzate. Facciamo un po’ il punto della situazione, provando a spiegare i motivi che secondo lei hanno portato a questa voglia di camminare ed esplorare il territorio dalle nostre parti. Perchè oltre ai turisti, sempre più locali vanno per i sentieri dei monti trapanesi. E non solo…

Il trekking, il turismo sostenibile e outdoor dopo l’ epoca Covid, rappresentano il segmento turistico più in crescita non solo sulla montagna di Erice, ma in tutta la Sicilia. Anche la strategia dell’ Assessorato regionale Turismo ha intrapreso adesso questa direzione, confermando la prossima partecipazione alla Fiera specializzata sul turismo outdoor Agritravel Expo 2025 | Presso la Fiera di Bergamo. Fiera testata molto positivamente dal CAI Erice lo scorso anno per sviluppare l’ incoming in Sicilia occidentale del segmento escursionistico. Offrire al mercato del turismo outdoor Itinerari trekking con pacchetti turistici che coniugano un bel connubio tra montagna e mare, che dai monti di Trapani ed Erice scendono nei versanti della baia di Cornino e verso le calette dello Zingaro e di San Vito lo Capo, vuol dire offrire al mercato esperienze suggestive ed emotive impagabili. Sulle Isole di Marettimo e Levanzo l’esperienza escursionistica diventa ancora più esclusiva e Wild, ed è quella più ricercata dai turisti extra regionali e stranieri. Ma le buone pratiche del CAI diffuse dal 2017 per la frequentazione sostenibile e responsabile della montagna hanno lasciato il segno contagiando la passione del trekking anche a molti cittadini locali, che sempre di più seguono le attività ambientali e culturali, di esplorazione ambientale guidata, promossi dalla sezione. La Sezione di Erice a Marzo ha infatti superato i 270 soci iscritti al CAI che praticano regolarmente l’escursionismo, con mete esplorative nei week-end dei sentieri naturalistici più suggestivi di tutta la Sicilia. Camminando insieme si sviluppa la socialità, l’amicizia, si scarica lo stress, si producono le endorfine che stimolano la sensazione del piacere, riducono l’ansia il disagio psico fisico e aumentano l’autostima. Un esempio di successo è il progetto “Sentieri di Salute Montagnaterapia” promosso dal CAI Erice, in corso di sperimentazione in convenzione con ASP e ART Trapani, dove accompagniamo in montagna i pazienti oncologici in fase di chemioterapia. I risultati confermati dai testimonial che partecipano, validati anche da medici e psiconcologi sono stati sorprendenti.

Il Cai di Erice è nato nel 2017. Ed in questi anni ne avete fatto di strada. A piedi e con lo zaino in spalla facendo davvero tanti chilometri…

    Si, solo nel 2024 gli accompagnatori di escursionismo della sezione di Erice hanno guidato in montagna 50 escursioni con oltre 1.200 persone, adottando procedure e protocolli di sicurezza raccomandati dal CAI, che hanno consentito in questi 7 lunghi anni di attività di evitare qualsiasi incidente. Infatti i ns accompagnatori sezionali di escursionismo sono molto rigorosi sull’equipaggiamento tecnico e sulla conduzione, per cui affidarsi al CAI nei sentieri di montagna della Sicilia rappresenta sicuramente una garanzia di sicurezza per gli appassionati.

    Adesso che il trekking è una realtà consolidata, quale sarà, a quasi dieci anni dalla sua nascita nell’Agroericino, la fase 2 del CAI, sempre nell’ottica di fare conoscere il territorio e portare avanti i temi della tutela e salvaguardia del patrimonio naturalistico.

    Il Club Alpino Italiano vive una fase dinamica di profonda trasformazione. Il Core delle attività rimangono sempre legate all’alpinismo e all’escursionismo, cresce anche la speleologia. Ma con molta consapevolezza ai vertici del CAI si sta spostando l’asset della strategia di sviluppo verso temi più formativi che attenzionano maggiormente le scuole e coinvolgono le nuove generazioni. Qui ad Erice siamo una sezione CAI di frontiera ma molto all’avanguardia e stiamo avviando programmi legati all’ “outdoor education”, all’ “interpretazione ambientale e educazione alla terra” di cui a breve faremo partire i corsi di formazione in sede, in partenariato con WWF, Legambiente e con il sistema delle Aree Protette della Regione Siciliana . Il problema sociale del mancato rispetto dell’ambiente è conseguente e derivato dalla carenza formativa e di trasferimento e acquisizione dei valori ambientali nell’età pre e adolescenziale; superata quella età senza avere incorporato questi valori nel bagaglio comportamentale, le cattive abitudini verso l’ambiente non si cambiano più. Le Aree Protette della regione Siciliana peraltro sono cosi ricche di biodiversità che dovrebbero essere adeguate e gestite come “aule verdi a fil di cielo” conciliando l’obiettivo primario di conservazione della fauna e della flora, con quello dell’educazione ambientale esperenziale alle new generation, strutturandosi al contempo per accogliere e gestire il turismo sostenibile, con finalità di creare e diffondere una “coscienza ecologica” nella società.