Il nodo da sciogliere è quello dei medici neonatologi. Non ce ne sono in numero sufficiente per garantire il punto nascite di Castelvetrano, temporaneamente sospeso, nonostante la volontà dell’ASP di assicurarne la riapertura. L’impegno dell’Azienda Sanitaria in direzione della riattivazione del Punto nascita dell’ospedale Vittorio Emanuele puntando al potenziamento della struttura sanitaria al servizio della Valle del Belice è stato espresso dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Paolo Zappalà, durante l’incontro con il presidente della Regione Nello Musumeci, il dirigente generale dell’assessorato alla Salute Mario La Rocca e i sindaci del comprensorio del Belìce. L’ASP ha confermato l’intenzione di investire le risorse necessarie per la riattivazione del Punto nascita. Insomma l’ASP ci metterà i soldi per assicurare i bandi rivolti ai medici neonatologi e pediatri ma è necessario uno sforzo «per operare – ha detto Zappalà – una più ampia ottica di fidelizzazione dei professionisti, creando tutte le condizioni per renderli orgogliosi di lavorare nella sanità trapanese, puntando al costante miglioramento dell’attrattività e alla qualificazione delle strutture ospedaliere». Insomma la motivazione per cui un medico neonatologo dovrebbe operare a Castelvetrano non sta solo nello stipendio alla fine del mese, e questo vale anche per tutte le altre specializzazioni mediche. Nel corso dell’incontro è stata sottolineata da parte della Regione la volontà di concretizzare ulteriori obiettivi a partire dalla realizzazione di un Laboratorio di Emodinamica all’interno dell’ospedale di Castelvetrano, l’attivazione di una procedura concorsuale per otto pediatri per la copertura dei turni in sicurezza, il potenziamento dei posti letto in Terapia Intensiva, la riattivazione delle Unità operative complesse di Chirurgia generale e di Anestesia e rianimazione, il potenziamento della farmacia dell’ospedale.