Sorella Sanità, annullate parte delle condanne

La Corte di Cassazione ha annullato parzialmente le sette condanne emesse nei precedenti gradi del processo “Sorella Sanità”, che indaga su un vasto sistema di corruzione negli appalti delle aziende sanitarie siciliane. Antonio Candela, ex direttore generale dell’Asp 6 di Palermo, dovrà affrontare un nuovo processo per corruzione.

La Cassazione ha però definitivamente annullato l’accusa più grave, quella di concussione per induzione. «La sentenza ristabilisce verità e giustizia», commentano i suoi legali. Anche Fabio Damiani, ex dirigente dell’Asp di Trapani e della Centrale Unica di Committenza, dovrà essere nuovamente giudicato per parte delle accuse. Confermata invece la colpevolezza per alcuni episodi di corruzione.

Nuovo processo anche per gli imprenditori Giuseppe Taibbi, Salvatore Manganaro, Roberto Satta e Francesco Zanzi, per i quali sono state rilevate incongruenze tra le accuse e le motivazioni delle sentenze precedenti. Rivalutazione della pena anche per Salvatore Navarra, ex presidente del CdA di Pfe Spa, a causa di dubbi sulla continuazione dei reati e sulle aggravanti. L’unico assolto in via definitiva è Angelo Montisanti, dirigente della Siram, già prosciolto in primo grado: la sua assoluzione non è stata impugnata.