Quello che è accaduto è noto. Ieri alle 13.30 circa è “saltata” la condotta fognaria di via Marsala e in un baleno la strada si è trasformata in un fiume di melma. Disagi per gli automobilisti dirottati, da polizia municipale e tecnici comunali subito all’opera, su percorsi alternativi ma anche per residenti e commercianti che ancora una volta hanno dovuto assistere all’ennesimo scempio. Mentre già si operava per individuare il punto di scavo, alle 15.50 e nei 15 minuti successivi, una pioggia intensa si è abbattuta su Trapani e sull’Hinterland. Secondo il servizio informativo agrometeorologico della Regione Siciliana, in base ai dati della stazione di Trapani-Fugatore, è stata rilevata una precipitazione pari a 14,4 millimetri di pioggia. Non è stata esattamente una bomba d’acqua, ma certamente una precipitazione di intensità fuori dall’ordinario rispetto ai consueti 2 o 3 millimetri di pioggia. Questi due eventi, quasi contemporanei hanno determinato una sorta di tempesta perfetta. Si aggiunga che il bacino idrografico dell’area urbana del capoluogo è ormai ampiamente edificato e cementificato, e che il sistema fognario e delle acque bianche, ben oltre tombini e caditoie ha ormai una portata di smaltimento ridotta a causa dei sedimenti che vi si sono depositati nel corso di oltre 50 anni, senza che nessuno sia mai intervenuto.

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