di Mario Torrente
Un vasto incendio ha devastato ieri Monte Sparagio, la montagna più alta della provincia di Trapani che comprende più territorio a partire da Custonaci. Ingenti i danni al patrimonio ambientale. L’incendio, partito ieri pomeriggio, è stato domato questa mattina.
Un inferno di fuoco. Monte Sparagio ieri si è ritrovato avvolto dalle fiamme, con le squadre di spegnimento che hanno avuto grandi difficoltà, dovendo fronteggiare un incendio alimentato da un forte vento di Scirocco che ha praticamente divorato più di mezza montagna. Ancora non c’è una stima ufficiale dei danni, ma si parla di diverse centinaia di ettari devastati dal grande rogo divampato ieri. Sono andati a fuoco alberi e macchia mediterranea ridotti in cenere. Monte Sparagio ha bruciato per tutta la notte. E chi si è ritrovato in zona nel vedere la montagna ardere non ha usato mezzi termini nel parlare di una scena apocalittica.
Il grande rogo è stato domato nelle mattinate con l’intervento di un canadair e di due elicotteri, uno della Forestale e l’altro dell’Aeronautica. Ieri invece le operazioni di spegnimento sono state portate avanti via terra, sempre con il coordinamento del comandante del distaccamento di Erice della Forestale Gioacchino Barbera, che ha fatto di tutto per limitare i danni salvando il salvabile in una situazione apparsa da subito molto grave con il fuoco che risaliva dai costoni della montagna con violenza alimentato dalle forti raffiche dii scirocco. Il canadair, richiesto non appena è apparsa chiara la necessità di avere il supporto aereo per domare il rogo, è arrivato solo nel tardo pomeriggio, ma è andato via, a quanto pare a per un problema tecnico, dopo pochi lanci.
Gli addetti all’anticendio della Forestale per tutto il pomeriggio hanno provato a fermare l’avanzata del fuoco. A Biro c’erano riusciti in un primo focolaio divampato di mattina, ma poi l’emergenza si è spostata nel versante Sud di Monte Sparagio, quello esposto allo Scirocco, da dove, in località Segala, è partito un secondo rogo, quello che poi ha divorato la montagna per tutto pomeriggio e la notte. Da contrada Segala il fuoco è risalito verso pianoo Colme e da qui si è diviso in due fronti: uno in direzione Biro, il secondo puntando verso il bosco del Giaocolamaro, l’ultimo polmone verde rimasto in quella che è la montagna più alta della provincia di Trapani con i suoi 1.100 metri di altezza. Qui le squadre di spegnimento hanno fatto il possibile per salvare l’ultimo bosco dello Sparagio, riuscendo a mettere in sicurezza circa l’ottanta per cento dell’area alberata e limitando i danni ad una parte esterna, quella dove c’è il laghetto artificiale ed il rifugio, anche questo scampato al fuoco mentre s’è bruciata una seconda struttura attigua.
Completamente devastata dall’incendio la zona Terremoto, quella davanti Purgatorio, che era piena di lecci. Il fuoco è anche tornato a Biro, dove però si è riusciti a salvare l’area attrezzata mentre tutt’attorno è la devastazione più totale. Le squadre della Forestale del Distaccamento di Castellammare sono invece state impegnate a Piano Colme per evitare di fare entrare l’incendio nella Riserva dello Zingaro, che da subito, per la direzione del vento e la consistenza del rogo, è apparso per l’ennesima volta a rischio. Adesso si aspetta una prima stima dei danni. Ma già si parla di oltre metà montagna devastata dal fuoco e ridotta in cenere.