L’avvocato Massimo Zaccarini ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito, Salvatore Barone, coinvolto nell’operazione antimafia denominata Ruina. Il Pm della Dda Pierangelo Padova, invece, aveva chiesto la condanna a 16 anni di reclusione. Secondo la difesa, però, Salvatore Barone, già direttore dell’Atm di Trapani ed ex presidente della cantina Kaggera, non avrebbe avuto alcun legame con la famiglia mafiosa di Calatafimi, chiedendone, appunto l’assoluzione, perchè il fatto non sussiste.
Salvatore Barone è imputato, innanzi al tribunale di Trapani, assieme ad altre quattro persone, tra cui il boss Nicolò Pidone, già condannato con il rito abbreviato.
L’operazione “Ruina”, condotta dagli agenti della Squadra mobile di Trapani nel dicembre 2020, ha smantellato una rete mafiosa che operava nel settore economico di Calatafimi, occupandosi, in particolare, della gestione della Cantina Kaggera. Secondo la tesi accusatoria Salvatore Barone avrebbe svolto attività imprenditoriali per conto della mafia, intrattenendo rapporti con Nicolò Pidone.