Dopo l’arresto di Antonio Adamo, quale presunto responsabile dell’omicidio di Benedetto GANCI avvenuto nel , i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani hanno arrestato, in flagranza di reato, Vincenzo Adamo, nipote di Antonio, per i reati di detenzione armi clandestine e munizioni. Si tratta, come spiegato nei giorni scorsi, dei risvolti di un omicidio avvenuto il 5 novembre del 1998.
Benedetto Ganci fu trovato morto in un casolare nelle campagne di Fulgatore. Un delitto feroce. La vittima fu ammazzata a colpi di paletti di cemento al volto, al capo, alle braccia. Ferite talmente gravi che ne causarono la morte.
Dopo 22 anni da quell’omicidio c’è stato un risvolto che ha portato all’arresto di Antonio Adamo, oggi pensionato 69enne, cognato della vittima. Ma le indagini hanno ulteriormente prodotto altri particolari che hanno portato all’arresto, del nipote di Antonio Adamo, Vincenzo Adamo, per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione, in concorso con lo zio.
L’arresto è scaturito a conclusione della perquisizione che i Carabinieri hanno condotto all’interno di un garage ad uso comune agli arrestati, sito nella frazione Xitta di Trapani, dove sono state rivenute numerose armi e droga.
In particolare, durante la riapertura delle indagini sull’omicidio di GANCI Benedetto, i Carabinieri hanno notato un inusuale quanto assidua frequentazione tra zio e nipote, ma a destare sospetti agli investigatori, era il motivo per cui entrambi si recassero spesso in quel garage, e soprattutto quali fossero le attività che qui si svolgessero. Alla luce delle risultanze investigative acquisite, d’intesa e sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trapani, i Carabinieri hanno ritenuto opportuno approfondire tale circostanza, in modo da escludere eventuali connessioni con il reato per cui stavano procedendo.
Per tale motivo, con l’ausilio del personale del Nucleo Cinofili di Palermo, i Carabinieri hanno avviato l’attività che ha condotto al sequestro di due fucili a canne mozze, una mitraglietta artigianale, due pistole provento di furto, un revolver cal.38 con matricola abrasa, una pistola da borsetta artigianale, una pistola-penna artigianale, nonché 11 panetti di hashish da 100 gr. ciascuno.
Per il raggiungimento di tale risultato è stato fondamentale il buon fiuto di Vera, pastore belga Malinois altamente addestrata per la ricerca di armi ed esplosivi che, sedendosi in punti ben precisi del locale, ha fornito precise e preziose indicazioni su dove orientare le ricerche.
All’esito dell’udienza di convalida del Giudice per le Indagini preliminari, nei confronti di Adamo Antonino ed Adamo Vincenzo è stata applicata la custodia cautelare in carcere.
Le indagini degli inquirenti proseguono al fine di raccogliere ulteriori riscontri investigativi.