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I.C “G. Ciaccio Montalto”. Mi chiamo Giangiacomo. Rinnovato il consueto appuntamento

Termina così la tre giorni dell’istituto “G. Ciaccio Montalto”, una vera e propria “operazione memoria” che oggi più che mai si rende indispensabile per costruire il sistema identitario, sociale e valoriale delle future generazioni

Dopo l’intitolazione dei due plessi di Via Orti  e di Via dell’Angelo rispettivamente a Mauro Rostagno e a Rita Atria, come ogni anno, l’I.C “G. Ciaccio Montalto” di Trapani ha ricordato la figura del magistrato milanese, ucciso a soli 41 anni a Valderice per le sue indagini sui legami fra la mafia e la sfera imprenditoriale e bancaria trapanese. La cerimonia, svoltasi nell’aula magna del plesso centrale di via Tunisi, ha previsto anche le toccanti performance degli alunni delle classi quarte primaria e seconde secondaria accompagnati dal coro “Voci @ colori” e dai ragazzi dell’indirizzo musicale.

Presenti all’evento commemorativo Giorgio Zacco dell’Associazione “Ciao Mauro” e lo scrittore e giornalista Giacomo Pilati che hanno ricordato la figura di Mauro Rostagno. Presente anche il vicario del Vescovo che ha sottolineato il senso e il valore delle intitolazioni dei due plessi a due figure tanto importanti. Alla cerimonia, nel ricordo del giudice Ciaccio Montalto, sono intervenuti anche il sindaco di Trapani, il presidente del tribunale di Trapani e la dott.ssa Alessandra Camassa, Presidente del Tribunale di Marsala. Immancabile la presenza della Marene Ciaccio Montalto che ha espresso grande soddisfazione per l’operato della Dirigente Scolastica Sacco e di tutti i professori. Durante la commemorazione si è esibito il gruppo Tamuna, una folk-rock band palermitana che, assieme al Maestro Alberto Anguzza, ha impreziosito gli ultimi momenti della giornata.

Termina così, dunque, la tre giorni dell’istituto “G. Ciaccio Montalto”, una vera e propria “operazione memoria” che oggi più che mai si rende indispensabile per costruire il sistema identitario, sociale e valoriale delle future generazioni. La memoria, infatti, non riguarda solo la ricostruzione del passato né la sola dimensione del presente, ma si configura anzi come una costruzione prospettica o come un progetto che guarda all’immagine che di noi, come comunità, vogliamo proiettare nel futuro. Memoria quindi, è prima di tutto identità. Appuntamento al prossimo anno per rinnovare l’ ormai consueto incontro nel ricordo di G. Ciaccio Montalto.

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Di Martina Bannino

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