Sempre più isolati in questo periodo di pandemia.
Di loro si parla poco. Da quando è scoppiata, un anno fa, l’emergenza sanitaria da coronavirus l’attenzione è rivolta principalmente alle categorie ritenute più a rischio, gli anziani, gli operatori sanitari e gli ammalati cronici dimenticando i bambini e tutto quello che ruotava attorno al loro mondo. Quella fascia di età compresa tra i 6 e 12 anni che da 12 mesi, a fasi alternate, è costretta a restare a casa, ore davanti ad uno schermo del computer o del cellulare, che ha dovuto rinunciare alla socializzazione con i compagni di scuola, alle feste e all’attività sportiva. Tutto è rigorosamente bloccato, rinviato a chissà quando. La pandemia da coronavirus ha sconvolto anche le loro vite. Una riflessione a riguardo la rivolge il dottor Gaspare Salerno facendo appello alla necessità di avviare una rete istituzionale per sostenere i più piccoli in questo periodo.
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