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giovedì, Marzo 28, 2024
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Il Consiglio dell’Ordine ci scrive

Il Presidente Ciaravino interviene per gli avvocati del Senatore Santangelo e sulla richiesta “dell’immunità”.


Il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani, a seguito di una nota a firma di Vincenzo Esposito e Sergio Sciuto, legali del Senatore Santangelo, dove segnalavano alcune dichiarazioni rese dal Presidente di Telesud Massimo Marino che stigmatizzava la richiesta, per ben due volte, “dell’immunità” in favore del parlamentare durante il processo penale a suo carico per diffamazione contro il nostro Gruppo, ci viene a scrivere. Salvatore Ciaravino “premette che in ossequio alle norme del Codice Deontologico l’Avvocato nell’esercizio dell’attività professionale deve conservare la propria indipendenza, scevra da condizionamenti di ogni genere e soprattutto da interessi personali; ed è principio generale che la difesa tecnica deve essere esercitata con indipendenza, lealtà, correttezza, dignità e decoro, in quanto l’attività difensiva ha un rilievo costituzionale e sociale.” Per questo, “affermare poi che gli Avvocati Vincenzo Esposito e Sergio Sciuto abbiano trovato ricetto, per la difesa del proprio cliente, “nel più sgradevole e denunciato dei privilegi della vecchia politica” oltrepassa il diritto di critica, “rammentando che il compito preminente e nobile dell’Avvocato è quello di assicurare al proprio patrocinato la corretta applicazione della Legge nei suoi confronti; ne consegue – continua Ciaravino – che i due legali ben non avrebbero assolto al loro ufficio ove non avessero invocato l’applicazione di norme di una legge ancora oggi vigente, a nulla rilevando il gradimento o meno dei principi che la ispirano. Compito del Consiglio dell’Ordine è quello di garantire la piena autonomia ed indipendenza dell’Avvocato nell’esercizio della sua professione libera da qualsiasi condizionamento o pressione nonché l’integrità del decoro che essa merita, non posso trascurare di sindacare l’affermazione prima citata”, probabilmente “usata per il coinvolgimento emozionale nel giudizio.” Infine, conclude il Presidente dell’Ordine, “sono certo che il Vs. editore saprà porre rimedio a quanto accaduto così come in futuro non si avranno da parte di Telesud remore nel preservare il decoro della nostra professione da possibili illazioni.”

La risposta del nostro Presidente Massimo Marino.

Il Presidente Ciaravino conosce sin troppo bene la mia storia personale per non sapere quanto reputi “Alto” il decoro della professione forense. Ciò detto, pur capendo la posizione istituzionale ed il “Suo dovere” di intervenire non posso che rimandare al mittente “le accuse” spiegando, ancora un volta, il senso della mia affermazione. È del tutto evidente che stigmatizzare il tentativo di rifugiarsi “nel più sgradevole e denunciato dei privilegi della vecchia politica”, ovvero l’insindacabilità delle proprie affermazioni nel corso della propria attività più o meno politica, fra l’altro ampiamente smentita dal Giudice Giarrusso nel suo pronunciamento, è riferita alla specifica caratteristica del loro assistito; un parlamentare dei 5 Stelle. È chiaro che se si fosse trattato di altra figura il commento avrebbe, forse, anche potuto essere poco opportuno visto che un difensore ha il dovere di mettere in atto tutte le prerogative di legge a tutela della persona difesa. Belle o brutte che siano per l’opinione pubblica. Ma come Ciaravino mi insegna, le strategie processuali vengono condivise con l’assistito, soprattutto quando “di questo livello”; così come in molti casi, quando sono coinvolti personaggi pubblici, ancor più se politici, si fanno scelte diverse rispetto a ciò che la legge pur consentirebbe: una su tutte rinunciare alla prescrizione perchè l’imputato ottenga l’assoluzione piena in giudizio. In questo caso, invece, Esposito e Sciuto hanno condiviso con Santangelo l’opportunità di ricorrere all’art.68 della Costituzione, altrimenti noto come immunità parlamentare, “per salvarlo” dal processo penale. Il resto sono chiacchiere. Ed ho troppa stima dell’Avv. Ciaravino, uomo di cultura e di buona esperienza politica, per dubitare che non sappia che i grillini hanno fatto di questo, così come tanti altri privilegi “della vecchia politica”, uno dei loro cavalli di battaglia. Il Senatore Santangelo, tramite i suoi legali in processo, invece, alla prima occasione che lo riguardava personalmente non ha perso tempo per chiedere l’applicazione del discutibile. Molto semplice. Concludo con una rassicurazione al  Presidente dell’Ordine: stia certo che gli Avvocati Vincenzo Esposito e Sergio Sciuto, così come il parlamentare grillino, mi emozionano assai poco e che le mie considerazioni sono frutto dell’ovvietà appena spiegata. 

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