Emergono nuovi dettagli sull’inchiesta riguardante presunte irregolarità nei referti istologici dell’Asp di Trapani. Al centro dell’indagine, condotta dalla Procura di Trapani dopo un primo avvio a Marsala, vi sono ritardi significativi nella refertazione di oltre 3.300 esami, molti dei quali relativi a diagnosi oncologiche.
Risultano indagati, a vario titolo, per ipotesi di omicidio colposo, lesioni personali e omessa vigilanza diversi medici in servizio – o che lo sono stati – presso le unità di Anatomia patologica di Trapani e Castelvetrano, accorpate negli anni scorsi. Tra questi figurano l’ex primario Domenico Messina, oggi in pensione, la dirigente facente funzione Laura Miceli, e i medici Giancarlo Pompei, Giovanni Spanò, Maria Paola Ternullo, Noemi La Francesca, Luisa Arvigo e Roberto David.
L’iscrizione nel registro degli indagati è definita dagli inquirenti come un “atto dovuto” a tutela degli stessi professionisti, in vista degli accertamenti in corso. Alcuni tra loro avevano già in passato segnalato criticità strutturali e organizzative del reparto, rimaste però, secondo quanto riportato, senza riscontro da parte dell’amministrazione.
Particolarmente gravi alcune delle situazioni oggetto di indagine: almeno 352 casi di referti oncologici sarebbero stati consegnati con mesi di ritardo, compromettendo in alcuni casi le possibilità di intervento terapeutico. Due decessi, uno a Marsala e uno a Salemi, sono al centro del fascicolo: tra questi, quello di un infermiere deceduto per infarto dieci giorni prima di ricevere l’esito dell’esame istologico. L’inchiesta resta aperta e potrebbe conoscere ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.