di Serena Giacalone
I dati sulle imprese nel territorio trapanese mostrano che, dopo una forte ripresa a seguito della pandemia dello scorso anno, l’economia sta peggiorando.
La crescita è stata solo dello 0,26%, molto al di sotto della media siciliana dello 0,5% e ancora meno rispetto alla crescita nazionale dello 0,79%.
Nel 2022 è stato registrato solo un piccolo aumento di 125 imprese in più rispetto a quelle che hanno chiuso, il che è un peggioramento rispetto all’anno precedente, quando le imprese in più erano state ben 764, il secondo valore più alto degli ultimi 13 anni.
È importante sottolineare che alcune imprese inattive sono state rimosse dal Registro Imprese, quindi per un’analisi accurata bisogna escludere queste cancellazioni straordinarie che ammontano a 1.059 unità.
Nel 2022 le società di capitale sono state quelle che hanno trainato la crescita con circa 340 imprese in più e un aumento annuo del 3,45%.
Al contrario, le società di persone hanno registrato un netto peggioramento, con una diminuzione dell’1,3%.
Le imprese individuali hanno invertito la tendenza rispetto al 2021, registrando un saldo negativo di 148 unità rispetto all’aumento di 349 imprese dell’anno precedente.
Le altre forme di impresa sono rimaste stabili. Questi cambiamenti hanno fatto sì che le società di capitale rappresentino oltre il 21% delle imprese nella provincia di Trapani (erano poco più di 1/3 20 anni fa), mentre le imprese individuali sono diminuite dal 76,6% al 62,2% nello stesso periodo.
Gli interventi governativi hanno avuto un impatto evidente, anche se limitato in alcuni settori. Tuttavia, hanno determinato un’inversione di tendenza significativa per un settore cruciale dell’economia, non solo a Trapani, come quello delle costruzioni. Dopo un continuo calo fino al 2019, grazie alle risorse destinate all’efficienza energetica e alla sicurezza degli edifici, il settore delle costruzioni ha sperimentato una vera e propria esplosione nel 2020 e nel 2021. Questa tendenza, seppur leggermente ridimensionata è proseguita nel 2022 con un aumento di 99 imprese e una crescita del 2,15%. Il settore continua a essere uno dei motori trainanti dell’economia imprenditoriale di Trapani, tornando addirittura ai livelli di dieci anni fa.
Il settore turistico per le imprese che operano nel campo dell’ospitalità e della ristorazione ha mostrato una chiara ripresa. Rispetto all’anno precedente è stato registrato un aumento del 3,3% con l’aggiunta di 106 imprese in più.
Questo incremento è principalmente dovuto al recupero delle strutture ricettive che hanno affrontato difficoltà nell’anno precedente, con una crescita del 10% nella seconda metà dell’anno, e alle attività di somministrazione di cibi, gelaterie e pasticcerie che sono aumentate di quasi il 4%.
Il turismo ha anche avuto un effetto positivo su altri settori. Le attività immobiliari e le agenzie di viaggio hanno registrato una crescita esponenziale tra il 6% e il 5%. Anche le imprese nel settore della sanità privata e dell’assistenza sociale hanno visto una crescita intorno al 4,6%, grazie alla crescente necessità di presidi medici e paramedici a causa della pandemia di Covid-19 e all’aumento delle strutture di assistenza sociale residenziale per la popolazione anziana.
Le imprese che offrono attività sportive e di intrattenimento hanno registrato un aumento del 5,5%, trainate principalmente dalle attività ricreative che sono cresciute del 7% in un solo anno.
Tuttavia, altri settori di servizi hanno mostrato un rallentamento. In passato, la loro crescita era stata attribuita alla terziarizzazione dell’economia e al fatto che spesso rappresentavano l’unico sbocco lavorativo per coloro che non riuscivano a trovare altre tipologie di occupazione.
Il settore agricolo ha subito una pesante contrazione dell’1,2%, principalmente a causa della diminuzione delle imprese nel settore viticolo (-2% su base annua) che è il settore più importante nella provincia e delle colture non permanenti. Tuttavia, il settore olivicolo ha avuto un’ottima performance con una crescita di oltre il 4% in un anno.
Anche l’industria e il commercio hanno registrato una diminuzione, rispettivamente dello 0,44% e dello 0,33%. L’industria è stata particolarmente colpita dalla fuoriuscita costante di imprese nel settore marmifero, mentre il commercio ha risentito di un andamento negativo.
L’artigianato ha mostrato un calo piuttosto limitato dello 0,16%, principalmente a causa della riduzione nel settore manifatturiero. Solo il settore delle costruzioni ha registrato un modesto aumento dello 1% che ha permesso di mantenere il numero totale delle imprese artigiane allineato con l’anno precedente.