Le “soffiate” all’amico imprenditore per fargli aggiudicare i lavori per la manutenzione dell’illuminazione pubblica e battere la concorrenza. La promessa, poi, di coinvolgerlo anche negli interventi per il rifacimento dell’illuminazione del campo Aula e del campo Coni. Per accrescere il proprio consenso elettorale, il deputato regionale Dario Safina avrebbe stretto un “patto” con l’imprenditore messinese Christian Valerio rappresentante per la Sicilia della “City Green Light. Coinvolto nell’inchiesta culminata nell’arresto del parlamentare, per lui è scattato il divieto di esercitare, per un anno, l’attività imprenditoriale. I reati che gli vengono contestati – corruzione e turbativa d’asta – Safina li avrebbe commessi quando ricopriva la carica di assessore ai Lavori pubblici nella Giunta Tranchida. Safina e Valerio si sentivano spesso telefonicamente. “Io per te sono disponibile anche la notte”, affermava l’imprenditore. Le “dritte” ricevute dall’amico assessore, che gli avrebbero spianato la strada per l’aggiudicazione dell’appalto della durata di 15 anni, Valerio le avrebbe ricambiate: 50 mila euro per iniziative del Comune, 10 mila euro per le luminarie cittadine per il Natale del 2020, quattro telecamere da installare accanto a due fontane per la videosorveglianza, due dispositivi di illuminazione di un’opera d’arte installata in piazza Catito. E a fronte delle ripetute richieste dell’esponente del Pd, l’imprenditore replicava: “A condizione che esce il bando entro il 30 marzo come mi hai promesso”. Ad una specifica richiesta, da parte di una donna, se fosse possibile illuminare un’opera restaurata grazie ai fondi del Lions Club all’interno della chiesa Santa Maria del Gesù, Safina rispondeva: “Fagli due foto che gli scrocco questa cosa a City Green Light. E’ che sta settimana già ho scroccato piazza Catito, Vediamo…Non posso scroccare un intervento alla settimana”. Secondo i magistrati Safina avrebbe utilizzato la società come “uno strumento di immediata operatività, ogni qualvolta gli occorreva il compimento di un’opera che gli assicurasse un tornaconto in termini di visibilità personale, condizione necessaria per coltivare le proprie ambizioni politiche”.