Da lunedì i ragazzi disabili che frequentano asili, elementari e medie nel comune di Trapani rischiano di rimanere senza l’assistenza igienico personale. Colpa di una intricata questione tecnico giuridica che si sta traducendo in una storia di diritti negati. Sabato scade il contratto di servizio tra il comune di Trapani e la cooperativa Azione Sociale che fino ad oggi ha garantito l’assistenza igienico personale ai ragazzi disabili che frequentano asili, elementari e medie. Secondo una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa le funzioni fino ad oggi espletate da personale specializzato, molti sono operatori sanitari, dovrebbero essere assolte dagli assistenti scolastici, cioè i bidelli, dopo un corso di formazione di una quarantina di ore. Effetto della sentenza che, senza tenere conto del fattore umano, che riteniamo centrale in questa vicenda, attribuisce ai compiti dello Stato, e non degli enti locali, questa funzione. Ne consegue che il comune non può reiterare l’incarico alla cooperativa poiché altrimenti provocherebbe un danno erariale. Le mamme di questi ragazzi, senza nulla togliere alla sensibilità dei bidelli, ne contestano le capacità professionali e relazionali che per l’assistenza a un disabile sono importantissime. Si profila un caso in cui il diritto oggettivo, la necessità di non creare un danno economico al comune, il rispetto delle norme contabili confliggono con quello che riteniamo essere un diritto prevalente: il diritto di assistenza delle persone disabili garantito da diverse leggi, e riteniamo,perfino il diritto naturale alla cura delle persone in condizioni di fragilità.

ASCOLTA LE INTERVISTE ALLE MADRI DI DUE RAGAZZI CHE HANNO BISOGNO DEL SERVIZIO