Un patrimonio storico da recuperare: Trapani e la Chiesa dell’Epifania

Il focus dedicato ai monumenti del territorio. Da decenni l'antica chiesetta d piazza Generale Scio versa in condizioni di degrado e abbandono

di Mario Torrente

La chiesa dell’Epifania rappresenta, in tutto e per tutto, una perla del patrimonio culturale e religioso della città di Trapani. Al suo interno c’è ancora un’antichissima lipsanoteca che risale al 1600. La struttura in legno si trova nell’altare centrale e conteneva 29 reliquiari. La chiesa dell’Epifania venne chiusa al culto nel 1995 e molte delle opere che si trovavano al suo interno, ciò che si poteva trasportare, nel 1999 vennero portate nella vicina chiesa di San Francesco, dove è custodita anche la bellissima statua di San Lucia, che in origine si trovava nella chiesa antistante la via dei Corallai.

La chiesa, così come l’attiguo ex convento dei Frati Minori Cappuccini, risale al 1600 ed oggi appartiene al Comune di Trapani. Si tratta di un autentico gioiellino, dove sono custoditi secoli di storia e fede trapanese. Una chiesa molto antica e importante nella storia di Trapani, ad oggi purtroppo in condizioni di degrado e abbandono che da decenni attende di essere recuperata e valorizzata. Ma al momento non c’è traccia di un progetto di restauro, nonostante il suo altissimo potenziale. Sicuramente potrebbe andare ad arricchire l’offerta culturale e turistica del territorio, ma sopra ogni cosa la sua sistemazione permetterebbe di restituire questo “luogo del cuore” alla comunità trapanese. Purtroppo, però, la realtà resta quella che si vede sbirciando da dietro la porta. E fa male vedere questo edificio ridotto in queste condizioni.

È conosciuta anche come chiesa di Santa Lucia o dei Cappuccini, è una delle più antiche della città, che per lungo tempo rimase fuori le fortificazioni murarie e circondata dal mare e dai bassi fondali. Il racconto della sua storia ci porta indietro nel tempo, al primo insediamento trapanese, quando la zona ad ovest era un insieme di scogli ed isolotti. In uno di questi isolotti sorgeva il convento dei Cappuccini, l’attuale Principe di Napoli, e affianco c’era la chiesetta dell’Epifania. La sua storia si intreccia con quella della chiesa di Santa Lucia, che si trovava invece dentro le mura ed ancora oggi in via Sant’Anna è possibile ammirare il suo splendido portone. Fu voluta dai pescatori di corallo e non a caso il suo prospetto guarda alla via Corallai. E nei primi del 900 la statua di Santa Lucia dalla chiesa di via Sant’Anna venne trasferita in quella dell’Epifania, in piazza Generale Scio, accanto all’ex convento dei Cappuccini, dove veniva venerata dai trapanesi durante i festeggiamenti del 13 dicembre. Da qui l’equivoco di confondere la chiesa di Santa Lucia con quella dell’Epifania.

Ad oggi, nonostante il suo grande valore storico e culturale, la chiesa dell’Epifania, continua dunque a versare in condizioni di degrado e abbandono, nonostante tutte le iniziative tenute in questi anni per chiederne il recupero, a partire da quelle promosse dal Fai e da Italia Nostra. Ma nulla, ad oggi, è stato fatto per ristrutturarla e valorizzarla per come meriterebbe. E per come si potrebbe. E per come si dovrebbe al più presto, in modo da porre fine a questo scempio, dando concretezza ad un progetto di recupero di questo luogo, così carico di bellezza e storia, oltre che di fede e tradizione. E piuttosto che lasciarlo così si potrebbe pensare ad un suo riutilizzo in chiave moderna, magari realizzando al suo interno un piccolo auditorium-sala convegni. Trattandosi tra l’altro di una ex chiesa, l’interno dell’edificio potrebbe avere una buna acustica. Forse una riconversione del genere si potrebbe quanto meno valutare. Ma si tratta di un’idea.

Naturalmente questa è materia di competenza dei tecnici, rimandando a precise scelte politiche. Resta il fatto che qualcosa va fatto per salvare la chiesa dell’Epifania, prima di perderla definitivamente, regalandole così una nuova seconda vita, dopo essere stata la chiesa dei frati Cappuccini e quella che ospitò per decenni la statua di Santa Lucia. Se con un auditorium o qualche altro progetto spetta a di chi dovere deciderlo. Ma bisogna darsi una smossa, provando a dare concretezza ad una precisa idea di recupero. Qualunque essa sia. Ma lasciare così questo antico edificio, tra l’altro in punto molto transitato, non è più tollerabile. Insomma, il restauro della chiesa dell’Epifania s’ha da fare. In un modo o nell’altro, s’ha da fare!