La scoperta della presenza del Boa delle sabbie in Sicilia, in realtà, risale a qualche anno fa, ma il siracusano Sebastian Colnaghi, noto in Sicilia per il suo impegno a difesa dell’ambiente, ne ha certificato una sorta di riscoperta nel litorale tra Licata e Agrigento. “Mi sono recato tra Licata e Agrigento e vi sono rimasto un paio di giorni – spiega Colnaghi – alla ricerca del Boa delle sabbie (Eryx jaculus) scoperto qualche anno fa dall’imprenditore agricolo Salvatore Russotto. Assieme a quest’ultimo, profondo conoscitore della zona e delle campagne che si aprono lungo quella fascia di terra, mi sono concentrato nella ricerca e durante le esplorazioni, abbiamo avuto la fortuna di individuare e salvare tre piccoli ed un adulto di Boa finiti dentro un pozzo mentre un altro adulto della stessa specie lo abbiamo ritrovato sulla spiaggia al crepuscolo. Purtroppo questa specie è esposta ai rischi che si corrono in strada ed infatti un altro esemplare adulto lo abbiamo trovato morto in mezzo alla strada tra Licata e Agrigento”.

“Se ci pensiamo un attimo – prosegue Sebastian Colnaghi – non possiamo non esclamare come sia davvero incredibile che una specie relitta come il Boa delle sabbie possa vivere indisturbata in queste zone. E’ una specie che va assolutamente protetta e tutelata!”.

Secondo gli studiosi questo rettile è stato importato dagli antichi greci che erano soliti usare questi animali per motivi di culto, offrivano i serpenti agli dei che veneravano ma anche per ragioni di guerra in quanto i serpenti venivano utilizzati come proiettili che venivano lanciati sulle navi nemiche prima dell’assalto per creare scompiglio e paura.

Sebastian Colnaghi mostra un esemplare di boa delle sabbie