Mariano Asaro, dagli investigatori indicato come capo mafioso di Castellammare del Golfo, torna libero. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha revocato la misure cautelare della custodia in carcere. Nello stesso procedimento in cui a vario titolo sono contestati agli indagati i reati di associazione di tipo mafioso e fittizia intestazione di società aggravati dal metodo mafioso, sono coinvolte la cognata, Maria Vincenza Occhipinti e Maria Amato, per le quali è stato revocato l’obbligo di dimora. L’indagine dei carabinieri su Asaro, che nel giugno del 2018 era tornato libero dopo una lunga detenzione per associazione mafiosa, riguarda il tentativo di aprire un ambulatorio odontoiatrico a Paceco attraverso dei prestanome e avvalendosi di presunti uomini d’onore pacecoti e di avere avuto in anche l’appoggio di due esponenti politici raggiunti da avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa: il sindaco di Paceco, Peppe Scarcella (che si è detto estraneo alla vicenda), e l’ex deputato regionale, Paolo Ruggirello, imputato del più grave reato di associazione mafiosa in altro procedimento il processo Scrigno in corso di svolgimento a Trapani. Tra i destinatari di misure cautelari dell’operazione in cui è stato arrestato Asaro, c’era anche Carmelo Salerno, presunto capomafia di Paceco, anche lui finito in manette nell’operazione Scrigno e quindi tuttora detenuto in carcere e sotto processo.