«Una insufficiente dotazione idrica comporta una evidente ricaduta negativa sul mantenimento degli standard igienico-sanitari. C’è l’assoluta necessità di garantire un servizio essenziale per la città di Salemi in maniera adeguata e sostanziale». Lo ha affermato il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, in una lettera inviata all’Ente acquedotti siciliani (Eas), che gestisce la distribuzione dell’acqua, e all’Assemblea territoriale idrica di Trapani. Nella lettera, inviata per conoscenza al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon, Venuti ricorda che l’EAS ha già risposto con un netto ‘No’ sostenendo di non avere «alcuna legittimazione ad essere destinatario di richieste afferenti la gestione idrica» invitando il Comune a rivolgersi ad altri soggetti, «primo tra tutti l’Ati territoriale». Insomma l’EAS, ente il liquidazione dal 2004, ci perdonerete la facile ironia, usa l’acqua solo per lavarsene le mani. Il Comune di Salemi ha dovuto ricordare all’EAS l’ordinanza del Tar che ha bloccato la liquidazione coatta amministrativa riportando in capo a Eas ogni competenza in materia di gestione idrica. Per il sindaco di Salemi, che ha ribadito la richiesta di incremento dei volumi d’acqua, è ineludibile l’intervento della Regione Siciliana ed aggiunge che «la condizione giuridica dell’Eas e gli effetti dei provvedimenti giudiziali intervenuti non possono costituire cause di disservizi o, peggio ancora, fonti di pregiudizio per i diritti dei cittadini. La continuità di un servizio essenziale come quello idrico non può essere pregiudicata da eccezioni di incompetenza ma deve vedere tutte le istituzioni impegnate concretamente per dare risposta alle legittime esigenze delle comunità amministrate».