Continua il botta-risposta tra l’Amministrazione Tranchida e l’opposizione consiliare di Trapani.
L’argomento è sempre quello: l’aumento della Tari.
Prima le accuse di Miceli. Poi la risposta del sindaco Tranchida. Ora, invece, la replica dell’opposizione che riportiamo di seguito.
«Leggiamo basiti la nota stampa del sindaco Tranchida – Barbara.
Questi non hanno fatto nulla negli ultimi anni per evitare l’aumento della TARI. Hanno saputo soltanto aumentare tutto, cercando di attribuire le colpe agli amministratori precedenti, alla Regione, al Governo Nazionale, alla mafia dell’acqua. Manca solo che chiamino in causa il sindaco di Misiliscemi e abbiamo completato il quadro, anzi no, lo chiamano in causa ripetutamente.
Ricordiamo quando chiedeva il voto nelle frazioni parlando di autodeterminazione dei popoli. E ora, dall’acqua al bilancio, a tutto il resto, i responsabili sono i fautori della secessione della città di Trapani. Noi siamo sempre stati dalla parte del No, con tanto di comitato costituito all’epoca del referendum.
Queste sue continue fluttuazioni tra una verità e un’altra, cercando di mistificare le condotte altrui per coprire i propri evidenti errori hanno stancato i trapanesi. Tant’è che è l’ultimo sindaco in classifica per gradimento secondo il Sole24Ore.
Non abbiamo la pretesa di essere sondaggisti ma non ci voleva uno studio particolare per saperlo. Il Sindaco sconosce le norme, anzi, pur conoscendole continua ad alzare le imposte, compresa proprio la tassa di soggiorno, con cui potrebbe per legge ridurre l’aumento TARI.
Le nostre proposte, costantemente ribadite in Consiglio Comunale e non solo, sono state sempre ignorate, pur ricevendo l’apprezzamento degli uffici e talvolta addirittura tacciate di essere strumento di istigazione a reato: la verità è che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Tranchida – Barbara non lavora per migliorare le condizioni dei trapanesi ma per mettergli le mani in tasca. Fratelli d’Italia era presente in Consiglio comunale. Il consigliere Miceli invece era a Palermo a partecipare alla fiaccolata in suffragio di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta.
Una seduta che non si doveva tenere perché non era stata correttamente convocata la seconda commissione consiliare, i cinque giorni non erano trascorsi, e poi la vergogna del contingentamento dei tempi a quindici e poi venti minuti per trattare un tema così delicato.
Tranchida – Barbara danno ordine e i consiglieri di maggioranza eseguono, con continue violazioni del regolamento, con un clima consiliare sempre teso, dovuto al fatto che all’opposizione non è consentito di fare il proprio ruolo.
D’altronde hanno perfino bocciato le dirette sulla pagina istituzionale Città di Trapani per evitare che sempre più cittadini possano vedere come si comportano, patendo solo le conseguenze delle loro scelte: tasse alte a parità di disservizi.
Meno male che amministrare era una cosa seria».