Tra gli indagati della maxi inchiesta della Dda di Milano sul presunto “sistema mafioso lombardo”, che ha portato questa mattina alla esecuzione di undici ordinanze di custodia in carcere, al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 225 milioni di euro e l’avviso di conclusione indagini nei confronti di 153 persone, figura anche il pregiudicato Paolo Aurelio Errante Parrino, di 76 anni, ritenuto il punto di riferimento del mandamento di Castelvetrano nel Nord Italia. Secondo gli investigatori, avrebbe mantenuto i rapporti con Matteo Messina Denaro “rappresentando il punto di raccordo tra il sistema mafioso lombardo e l’ex latitante”. Per lui i pm dell’antimafia avevano chiesto la custodia cautelare in carcere. Istanza respinta dal gip.