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Pantelleria, morto Filippo Panseca

É morto a 84 anni Filippo Panseca, artista poliedrico che con le sue opere ha attraversato la storia d’Italia.

Un giorno di festa. Dovrebbe essere questo oggi. Ma non è semplice trattenere il dolore.
Filippo Panseca se ne è andato. Il suo cuore si è fermato dopo una serata normale, in compagnia dell’amico regista Renato Calò, con il quale aveva condiviso un piatto di spaghetti. Renato era appena giunto sull’isola per realizzare la seconda parte del docufilm sull’artista.
Ci ha lasciati così. All’improvviso. “Un uomo che aveva più progetti che ricordi”. Queste le parole dell’amico Aurelio nelle quali è racchiusa l’essenza di un uomo vivo, dai mille progetti ancora da realizzare, nonostante i suoi 84 anni vissuti intensamente e liberamente. Tra Pantelleria, Palermo e Milano.
Artista poliedrico, ha attraversato la storia d’Italia con le sue opere che spaziavano tra arte, design e scenografia. Noto per avere realizzato il Garofano Rosso simbolo del Partito Socialista, era molto amico di Craxi, con il quale ha condiviso gloria e declino.
Aveva già pensato al giorno in cui se ne sarebbe andato costruendo il suo Mausoleo a Pantelleria, doveva voleva che riposassero le sue spoglie mortali.
Pioniere dell’arte digitale in Italia, delle riflessioni sulla nuova società dell’informazione, è stato sempre sensibile alle tematiche ambientali. Realizzava opere biodegradabili che mettono in mostra il loro dissolvimento. Opere biodinamiche fotocatalitiche che purificano l’aria.
È di pochi giorni fa la sua ultima opera per le strade di Pantelleria. Aveva portato la luna sulla terra nera. Sull’asfalto. Sui muri di cemento. “Una specie di luna”, come diceva lui. “Un cerchio bianco” realizzato con un colore particolare, il biossido di Titanio puro. Un composto che alla luce del sole si attiva e abbatte gli inquinanti dell’aria. Contenuto in una bomboletta che agitava affinché le nanoparticelle si mescolassero bene. Un’opera che purifica l’aria come un albero ad alto fusto. Un’opera viva. Il respiro di un albero. Testamento di un uomo che amava la vita e non temeva la morte.

Giuliana Raffaelli

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