Il Bosco che resiste

di Mario Torrente

Chissà se prima o poi il pagliaio sarà rifatto. Era uno dei simboli di Bosco Scorace e fino a sedici mesi fa dava il benvenuto proprio ad inizio del sentiero davanti l’area attrezzata. Ma la capanna è andata distrutta nel terribile incendio che il 18 agosto 2022 ha devastato qualcosa come 600 ettari di patrimonio boschivo. Praticamente quasi tutto Bosco Scorace, che in tutto si estende su un’area di 700 ettari. Ed a quasi un anno e mezzo dal rogo che ha ridotto in cenere ettari di vegetazione, di quel meraviglioso fiore all’occhiello naturalistico, ricco di biodiversità e alberi, restano solo delle “isole” di verde circondate dalle zone divorate dalle fiamme e con i tronchi ormai senza vita ridotti a scheletri. Senza più chiome che danno aria buona in cambio di anidride carbonica. E pensare che un tempo da Bosco Scorace, nell’ambito dei necessari interventi di diradamento, arrivavano molti degli alberelli che andavano nelle scuole e nelle sedi delle istituzioni per essere addobbati per il Natale. Lo stesso si faceva per i rami provenienti dalle spalcature, anche questo un intervento di manutenzione necessario svolto dal personale della Forestale per permettere al bosco di crescere mantenendo un equilibrio e sviluppando anche il sottobosco. Altri tempi. Ormai gli alberi rimasti si contano sulle dita di una mano.

Ma Bosco Scorace, nonostante tutto, resiste ed esiste, con Madre Natura che pian piano sta reagendo: le querce hanno ricacciato ed il verde sta tornando a colorare le sugherete segnate dal nero delle fiamme. Le latifoglie, si sa, resistono meglio al passaggio del fuoco riuscendo a sopravvivere. Non c’è più niente da fare, invece, per le conifere: la Forestale ha già tagliato un bel po’ di pini andati a fuoco nell’agosto del 2022. Ma i danni sono immensi e per togliere tutti gli alberi senza vita ci sarebbe bisogno di molto personale, in servizio tutto l’anno e non per pochi mesi. Ed anche sulle piante che hanno ricacciato si dovrebbero effettuare precisi interventi di manutenzione. Ci sarebbero poi da ripristinare le staccionate, le indicazioni ed i ponticelli distrutti dal fuoco, oltre che ripulire i sentieri ostruiti dai tronchi e dai rami stramazzati per terra.

Con l’incendio del 18 agosto del 2022 è andato poi in fumo anche tutto quel sottobosco che era uno scrigno unico di biodiversità, frutto anche di decenni di lavori della Forestale, tra piantumazioni mirate ed interventi di riforestazione che avevano consegnato alle generazioni del ventunesimo secolo un’autentica oasi ambientale unica nel suo genere. Come ovvio, dall’altissimo potenziale in chiave tustica per tutta la macroarea del Trapanese e dell’Agroericino. Un polmone verde ed un paradiso per gli escursionisti e gli amanti delle passeggiate nella natura, che oggi, purtroppo, non esiste più. E chissà se riuscirà a tornare al suo antico splendore.

Di sicuro c’è che Madre Natura va aiutata nella sua azione di resistenza e ripresa. E per rimediare ai danni serve davvero l’impegno di tutti, a partire da quello delle istituzioni e degli enti chiamati a salvaguardare e preservare il patrimonio naturalistico. C’è da dire che in questi mesi sono venuti su tanti piccoli alberelli con una ricrescita spontanea mentre il terreno si è andato ricoprendo di tappeto verde di erba e vegetazione: è il bosco che reagisce, ma che va aiutato con precisi e mirati interventi di manutenzione e riforestazione. Ed un inizio, anche per dare un messaggio di speranza, potrebbe essere la ricostruzione del pagliaio che per decenni ha salutato i visitatori di Bosco Scorace nel loro viaggio alla scoperta delle bellezze di questo angolo di natura della Sicilia occidentale che, nonostante la devastazione del fuoco e le gravi ferite subite, resiste ed esiste. E con l’aiuto di tutti riuscirà a rinascere.

Ci vorrà del tempo e probabilmente le future generazioni non vedranno Bosco Scorace per come lo abbiamo conosciuto noi. Magari, però, potrebbe risorgere ancora più bello e con più alberi, biodiversità e natura incontaminata. I boschi aiutano anche a questo: a non perdere mai la speranza ed a sognare qualcosa di migliore per il futuro…