Ha deciso di rispondere a tutte le domande il deputato regionale Dario Safina, comparso questo pomeriggio dinnanzi al gip di Trapani, Samuele Corso. L’interrogatorio di garanzia è andato avanti per oltre cinque ore. Safina, finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta, assistito dagli avvocati, Giuseppe Rando e Salvatore Longo, avrebbe chiarito punto per punto i fatti contestati. I due legali hanno anche avanzato la richiesta di revoca della misura cautelare. La decisione del giudice arriverà nei prossimi giorni. Secondo l’accusa Dario Safina avrebbe pilotato un appalto sull’illuminazione pubblica per favorire un imprenditore amico e avrebbe anche avuto un ruolo nei bandi truccati della Trapani servizi. Dall’imprenditore amico, il deputato avrebbe ricevuto regali in denaro. Soldi, però, che non sono finiti nelle tasche dell’indagato, ma utilizzate per finanziare iniziative a favore della città per aumentare – secondo la tesi degli inquirenti – però, il proprio consenso elettorale.