Tra 45 giorni i carabinieri di Marsala potrebbero avere nuovi elementi per far luce sul decesso di Anna Peralta, 80 anni, morta dopo tre giorni di agonia in ospedale a causa delle gravi percosse subite, secondo l’accusa, dal figlio, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
È stata infatti eseguita l’autopsia, disposta dalla Procura, per accertare le circostanze del decesso.
Nel frattempo, Girolamo Peraino, comparso dinanzi al Gip, avrebbe negato di aver picchiato la madre. Avrebbe ammesso, invece, di aver litigato con lei e di aver distrutto alcuni mobili e suppellettili, ribadendo però di “non averla toccata”. Il suo racconto, tuttavia, non ha convinto il giudice, che ha convalidato l’arresto.
Il dramma familiare si è consumato nella villetta di via Oberdan, alla periferia di Marsala, dove la donna viveva con il figlio, noto per problemi legati alla tossicodipendenza.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, una lite tra madre e figlio sarebbe presto degenerata, culminando in una violenta aggressione.
Trasportata in ospedale, Anna Peralta avrebbe dichiarato di aver ingerito farmaci dopo la lite con Girolamo Peraino. Le lesioni riscontrate dai medici, però, hanno rivelato una verità ancora più inquietante: milza spappolata ed emorragia interna, conseguenze delle percosse subite.
E’ stata sottoposta ad un intervento chirurgico, ma i tentativi dei sanitari per salvarle la vita sono stati vani.